Villarosa gastronomia

Villarosa non ha tradizioni molto antiche; oggi troviamo diversi culti fra i quali San Giacomo (patrono della città, la festa si celebra il 10 agosto con la processione che porta a spalla la bara del santo), San Giuseppe (è diffusa l’usanza di impastare pani di forme diverse spalmati con l’uovo e cosparsi con semi di papaveri).

San Calogero (festa che si celebra il 18 giugno, San Biagio -protettore della gola- cui i devoti offrono le cosiddette cudduredda di San Vilasi). Alcune feste sono state tramandate fino ai nostri giorni e ricordate soltanto dai nostri anziani. Per grazia ricevuta o anche solo per devozione, gli abitanti di Villarosa hanno l’usanza di fare un caratteristico pane che è lavorato nei vari panifici dalle mani di donne esperte.
cuddureddu san vilasi

Il pane può assumere svariate forme. Dopo essere stato benedetto è distribuito casa per casa. Soprattutto il pane di San Giuseppe è allestito nella propria casa su un tavolo adornato di fiori e ricoperto da una tovaglia bianca. Dopo aver recitato lodi in onore del Santo è consumato insieme con olive e formaggi.

Di solito le feste erano, e sono ancora oggi, legate all’alimentazione; prima del periodo festivo le donne allestivano la cucina preparando cibi tradizionali. La Pasqua, come ogni festa popolare, era un occasione per preparare una varietà di dolci e pani rituali, elaborati con gli stessi usi che fanno parte della tradizione agropastorale, presente non solo nella storia della Sicilia, ma in quella dei popoli mediterranei.
tavolata di san giuseppe

I pani rituali, preparati a base di farina, uova, zucchero, pasta reale e ricotta, sono vere e proprie specialità cui sono date forme diverse in base ai riferimenti simbolici religiosi. In Sicilia, la festività del Natale, è l’evento più importante e l’occasione per riunirsi intorno alla tavola imbandita. Il dolce più diffuso è il buccellato.

La gastronomia di Villarosa non si basa su sofisticati menù da Grand Hotel ma, offre la genuinità di piatti, preparati con gusto ed esperienza, facendo principalmente uso del saporito pomodoro fresco, soprattutto in estate e delle buonissime verdure locali come “finocchietti e mazzareddi” adatti anche per essere fatti a frittata; inoltre, arricchiscono la tavola, gli appetitosi secondi di carni nostrane: bue, castrato, maiale cotti in vari modi e soprattutto ai ferri e al forno. Profumati e succosi sono i frutti che si coltivano nelle campagne di Villarosa.

Tra essi un primo posto, per abbondanza e varietà, spetta alle pere e poi alle pesche spaccarelle, alle ciliege, alle amarene, alle albicocche, agli azzeruoli, ai fichi, ai fichidindia ed altri e poi, le olive e le mandorle che, sebbene prodotti in piccole quantità da non consentire certo l’esportazione, passano sotto gli occhi e nelle bocche dei villarosani deliziandone il palato con la loro prelibatezza.

Non mancano, poi, sulla tavola l’ottimo formaggio pecorino, la ricotta e i dolci come ”’sfilici, vucciddati di mandorle e fichi, calinoli, mustazzoli ed altre specialità che il paese, pur non avendo profonde radici nella tradizione, perché di giovane fondazione, riesce, ancora oggi, a proporre mantenendo vivi e sempre importanti quei valori di vita e quelle realtà culturali e gastronomiche che solo i piccoli paesi dell’intern siciliano, troppo spesso trascurati, sanno valorizzare e conservare con maggiore intensità nel tempo.