Enna. Impianto selezione rifiuti di Gagliano potrebbe in parte risolvere il “problema” raccolta differenziata

Con l’arrivo all’Ato Rifiuti dell’autorizzazione da parte della Regione Siciliana di poter attivare l’impianto di selezione rifiuti di Gagliano, ultimato nel 2008, collaudato nel corso dello stesso anno, ma mai messo in produzione, nonostante la sua importanza nel campo dei rifiuti e della selezione degli stessi, si apre un capitolo nuovo ed interessante in quanto potrebbe risolvere qualche problema di una certa importanza per quanto riguarda la raccolta differenziata. Intanto l’Ato Rifiuti, in questi giorni, sta provvedendo a pulire lo spiazzale davanti l’impianto, quindi dovrà rimettere in sesto i 2500 mobiletti che dovranno essere inviati alle famiglie, che l’hanno richiesti perché disponibili ad effettuare questa raccolta differenziata, poi c’è da sistemare i cassonetti esterni dove dovranno essere collocati i rifiuti selezionati. Lo spiazzale antistante l’impianto ha subito il crollo di un muro che gli operai stanno rimettendo a posto. “L’impianto ha una sua importanza fondamentale – ha dichiarato Michele Sutera, componente della commissione di liquidazione, perché consente un incremento notevole della raccolta differenziata. Ci stiamo attivando perché in brevissimo tempo l’impianto possa entrare in funzione”. Ovviamente ci sono diverse operazioni da fare a cominciare dalla messa in esercizio di tutto l’impianto che non è stato mai usato, ci sono parti magari che dovranno essere sostituiti in quanto arrugginiti, oliare le parti meccaniche, insomma bisogna dare funzionalità eccellente a tutto l’impianto, ci sarà da distribuire i mobiletti di selezione alle famiglie di Gagliano ed Agira, che ne hanno fatto richiesta ed incominciare a far capire come deve essere effettuata la selezione dei rifiuti per ottenere il massimo del risultato da questa raccolta differenziata. Una volta entrato in funzione, dopo circa sei mesi si potranno valutare i risultati e così poter decidere se incrementare l’utenza. L’impianto, progettato dall’ingegnere Lucio Ferrigno, è stato costruito in forma modulare per cui è possibile inserire altre famiglie, consentire ad altri comuni viciniori come Troina, Cerami, Nicosia, Nissoria, di poter effettuare questa selezione dei rifiuti ed ottenere altre positività anche economiche visto che questi comuni andrebbero a diminuire in maniera sostanziale i rifiuti da abbancare nelle discariche, che, con la chiusura di Cozzo Vuturo, viene effettuata in discariche fuori provincia.