Critica del Presidente FAND Regalbuto per non sblocco formazione e integrazione lavorativa disabili

Critica del Presidente Della FAND Giuseppe Regalbuto alle aziende ed alle istituzioni che non sbloccano la situazione ambigua per la formazione e l’integrazione lavorativa dei disabili.
Si tratta del tirocinio formativo attivo in azienda per i disabili:
Il tirocinio per una persona disabile è un momento molto importante perchè la formazione professionale nel settore della disabilità, da diversi anni si è mossa in una direzione innovativa, cioè fare formazione direttamente nelle aziende per dare la possibilità al giovane con disabilità non solo di imparare un mestiere ma di impararlo in un ambiente socializzante, in rapporto con altri lavoratori, vivendo una condizione di normalità.
Negli ultimi tempi sono sorte delle difficoltà in relazione ad alcuni commi della cosiddetta Legge Fornero, la Legge 92, che prevede genericamente per i tirocini in azienda un’equa remunerazione con sanzioni pesanti per quelle aziende che non diano questa remunerazione … In quella norma si fa una confusione tra il tirocinio che può fare un laureato o un diplomato, che fa la sua prima esperienza di lavoro in una azienda, e invece quelle attività di formazione, socializzazione e mantenimento che sono collegate alla formazione professionale. Per cui le aziende hanno bloccato il tirocinio per i disabili in attesa di chiarimenti al Ministero del Lavoro, fra tutte anche l’INPS, che organizzava i tirocini formativi con i centri di formazione professionale in tutta Italia ha bloccato tali attività.
Cosa chiedono queste aziende? E che si distinguano queste due categorie di tirocinio. Da questo punto di vista c’è una disponibilità da parte del Ministero del Lavoro che ha perfettamente compreso le sollecitazioni che sono venute dagli operatori e dalle associazioni, ma ciò che mi chiedo io e’: Chi ci va di mezzo in tutto questo passaggio di palla da una parte all’altra? Il disabile …………………… Se il Ministero se la prende comoda nel chiarire il punto e le aziende se ne lavano elegantemente le mani facendo a scaricabarile, chi ne soffre e sempre il più’ debole .Mi auguro che nei prossimi giorni ci sia un chiarimento da parte del Ministero e che le aziende in futuro evitino di togliersi un impiccio approfittando di cavilli legali, prendendosi la responsabilità delle loro azioni e diano dignita’ a coloro che cercano di integrarsi nella società’ pur essendo diversamente abili e svantaggiati.

comunicato stampa