Sindaco comune Nicosia diffida ATO per riesame e revoca fatture TIA anno 2006

Enna. Qualche sindaco della provincia di Enna sulle tariffe TIA 2006 da buon tempone ha dato un colpo al cerchio e uno alla botte… (nella costruzione delle botti arrivati al momento di inserire gli anelli che ne terranno ferme le doghe -le assi arcuate della botte- l’operazione si svolge a mano dando dei colpi di martello agli anelli e inevitabilmente anche alla botte anche per assestare nella maniera ottimale le assi), lettere e comunicati stampa un poco sibillini (poco chiaro e/o enigmatico). Non è il caso del primo cittadino Sergio Malfitano, Sindaco di Nicosia – eletto la scorsa primavera e che già da subito qualche problema all’Ato Rifiuti lo ha creato – ed ora una pesantissima lettera indirizzata al Commissario della società EnnaEuno dott.Interlicchia e logicamente per conoscenza al Prefetto di Enna ed al Commissario ad acta, dott. Eugenio Amato, nominato dalla Regione.
Così scrive il Sindaco Malfitano:
“E’ notizia di questi ultimi giorni che molti cittadini di Nicosia hanno ricevuto le fattute TIA anno 2006, emesse da codesto Ente. Sorprende alquanto che no si sia provveduto a darne notizia al Comune, non solo per collaborazione istituzionale, visto il sicuro malcontento che il ricevimento delle fatture ha comportato. Se è pur vero che il Decreto Ronchi, la LR 19/2005 e il codice dell’ambito (D.L.gs 152/06) dopo, hanno attribuito la gestione del ciclo integrato dei rifiuti all’ATO, quale bacino territoriale ottimale, è altrettanto vero che la potestà di deliberare in merito alla tassa o la decisione di passare alla tariffa con determinazione dell’importo, sono rimaste in capo ai comuni, che debbono anche disciplinare il servizio mediante propri regolamenti comunali. Spetta ai comuni, inoltre, decidere la percentuale di copertura dei costi del servizio con il graduale passaggio alla copertura integrale, sulla base del piano economico finanziario elaborato dall’Ato e sottoposto ai Consigli comunali. Alla luce di queste disposizioni le fatture inviate in questi giorni ai cittadini di Nicosia non si ritengono legittime per diversi profili di illegittimità. Innanzi tutto perché il Consiglio comunale organo titolato a deliberare le tariffe, non si mai espresso per l’anno 2006. La delibera nr.14/06, citata nella lettera di accompagnamento alle fatture inviate dall’Ato, si riferisce alle tariffe relative all’anno 2005; mentre per il 2006 il Consiglio comunale ha deliberato di NON approvare le tariffe proposte dall’Ato. Secondo il D.L.gs 22/97 la tariffa o la tassa va determinata dal Consiglio comunale sulla base di un piano economico finanziario proposto dall’autorità d’ambito, approvato dall’assemblea dei sindaci ed inviato ai singoli Consigli comunali per l’approvazione. Non risulta agli atti di questo Comune che per l’anno 2006 sia stato presentato al Consiglio comunale un piano economico finanziario sul quale determinare la tariffa a copertura dei costi del servizio. Da ultimo si pone il problema della prescrizione poiché, come ribadito da giurisprudenza consolidata (si veda di recente la sentenza nr.4283/2010 Corte di Cassazione) il termine di prescrizione è di 5 anni dalla notifica della cartella di pagamento, poiché, secondo la Corte Costituzionale (sentenza 238/09), la Tia non è altro che Tarsu diversamente denominata. L’articolo 2948, n.4, del Codice Civile, assoggetta alla prescrizione quinquennale tutto ciò che si paga a fronte di prestazioni “periodiche” o di “durata”. Dato che la Tia matura annualmente vi sono tutti i presupposti per eccepirne la prescrizione. Non si ritiene, inoltre, opportuo riportare sulla fattura la denominazione Comune di “Nicosia”, il quale è completamente all’oscuro delle determinazioni che hanno portato all’invio di tali fatture e ne ha avuto notizia direttamente dai cittadini indispettiti. Alla luce di quanto sopra si diffida L’ATO a riesaminare e revocare le fatture emesse e, in caso di non accoglimento, si ritiene l’ATO direttamente responsabile dei costi da sostenere per i sicuri contenziosi, dei quali il Comune di Nicosia non intende accollarsi nessun onore”.