Piazza Armerina. Sheila il pitbull denutrito e salvato dalla polizia a Niscemi accolto da Patrizia Spagnolo

Piazza Armerina. Sta pian piano tornando alla vita Sheila grazie all’aiuto e alle amorevoli cure di tanti volontari ed in particolare della signora Patrizia Spagnolo.
Sheila è la femmina di pitbull salvata nel bosco della sughereta di Niscemi da due poliziotti alcuni giorni fa quando durante un servizio di controllo era stata notata denutrita ed impaurita, ridotta pelle ed ossa, legata ad una recinzione chissà da quanto tempo.
Il pitbull era stato affidato dal commissariato di Niscemi alla “Dog Project” di Piazza Armerina dove ha ricevuto le prime cure in modo attento e premuroso. Le precarie condizioni di salute hanno poi determinato la scelta dell’accoglienza tramite uno stallo casalingo in modo da seguire 24 ore su 24 Sheila. E’ stata la signora Patrizia Spagnolo insieme al marito Gaetano Di Dio, volontari della Lav (Lega Anti Vivisezione), a rendersi immediatamente disponibili ad accogliere il pitbull nella loro casa dove già vivono altri 6 cani, che Patrizia ha salvato da situazioni disperate, ed Amy un pincher accolto in stallo come Sheila.
In poco tempo la storia del povero pitbull ridotto da uomini senza scrupoli in quello stato ha fatto il giro di tutta Italia facendo scattare una gara di solidarietà.
“Ringraziamo Patrizia per avere accolto Sheila. – dice Lorena Sauli, la presidente della Lav Enna- La sua storia sta commuovendo tantissime persone, sono già pervenute e continuano a pervenire richieste di adozione, in questo momento stiamo provvedendo alla sua salute, infatti ha bisogno di accertamenti medici e cure specifiche, quando si rimetterà completamente e sarà in grado di affrontare il viaggio valuteremo le proposte di adozione per dare a Sheila una famiglia che la tratti con amore”. Attualmente per Sheila è stato necessario un ricovero presso il Centro Veterinario Calatino di Caltagirone:”I medici -dice la signora Spagnolo- stanno effettuando una terapia a base di fluidi per la reidratazione e delle analisi per conoscere lo stato delle funzioni vitali, possibili compromissioni epato-renali presenza di malattie infettive. Nonostante le gravi condizioni Sheila è davvero coraggiosa e sta affrontando al meglio le cure. Sta ricevendo le cure fisiche ma l’anima per essere guarita avrà bisogno di un periodo di tempo più lungo”.
“Vigileremo -aggiunge Lorena Sauli- perché la famiglia che la adotterà nel prossimo futuro la tratti bene consentendole di avere ancora fiducia nell’uomo nonostante la sua terribile storia”.
Marta Furnari