A Troina 50 dipendenti della tipografia Villaggio Cristo Redentore saranno messi in mobilità

Troina. Che i 50 dipendenti della tipografia Villaggio Cristo Redentore saranno messi in mobilità dai primi giorni di marzo, è una brutta notizia non solo per le famiglie di questi lavoratori, ma per l’intero paese. La mobilità è uno di quegli ammortizzatori che assicurano un salario ridotto ai lavoratori per un paio di anni. Dopo 2 anni di mobilità, se non c’è una ripresa dell’attività, i lavoratori si ritroveranno disoccupati e senza alcun reddito. Se malauguratamente la tipografia Villaggio Cristo Redentore dovesse chiudere, Troina perderebbe una piccola impresa d’avanguardia. Un patrimonio di competenze professionali accumulatosi negli anni rischia di svanire in un breve lasso di tempo. Sono in molti a sperare che questo non accada, ma all’orizzonte non si vedono ancora soluzioni che possano scongiurare la chiusura della tipografia, che è un’azienda dell’Oasi Maria SS. Negli anni passati, l’Oasi Maria SS ha esteso il suo campo di azione dalla cura e ricerca scientifica sui problemi del ritardo mentale, che è il suo principale campo di attività per il quale è conosciuta ed apprezzata, ad altri campi di attività con benefici effetti sull’economia locale. Ma la crisi economica, che investe l’Italia dal 2008, si è fatta sentire anche qui a Troina investendo le imprese locali. A giudicare da quello che quello che è successo ad Oasi Tv, che non trasmette da qualche anno, ed alla casa editrice Oasi Città aperta, che ha smesso di pubblicare libri, e da quello che sta succedendo alla tipografia Villaggio Cristo Redentore, la tendenza che si riesce a cogliere con una certa nitidezza è quella di un disimpegno dell’Oasi Maria SS dai campi d’azione non strettamente connessi quello sanitario di cura e ricerca, che avevano fatto pensare ad un distretto della solidarietà, per concentrasi sul suo core business. Troina, come del resto altri paesi e città italiane, sta attraversando una fase difficilissima dal punto di vista economico. Purtroppo non è solo il Villaggio Cristo Redentore a patirne le conseguenze. Ad essere in affanno sono anche quelle piccole imprese artigiane e commerciali, che rappresentano una parte cospicua dell’economia troinese. Molte di queste imprese artigiane, soprattutto quelle edili, lavorano nel catanese. Un commerciante troinese, che apre il suo negozio alla buon’ora, ci ha detto: “Di mattina presto non si vedono più piccoli imprenditori che con i loro operai a bordo di furgoncini scendono a Catania per andare a lavorare e ritornare a Troina nella prima serata”.

Silvano Privitera