Piazza Armerina. Appuntamento dei giornalisti in occasione della festa del patrono San Francesco di Sales

Piazza Armerina. Nella mattinata di domenica 27 gennaio, a Piazza Armerina, si è svolto l’incontro annuale dei giornalisti e operatori della comunicazione sociale di ispirazione cattolica presenti nel territorio della diocesi di Piazza Armerina in occasione della festa del Santo Patrono dei giornalisti San Francesco di Sales, su invito del vescovo Michele Pennisi.
L’incontro, che ha avuto come ospite d’eccezione e relatore Vincenzo Morgante caporedattore di Rai Sicilia, ha rappresentato un momento importante, per uno scambio di idee e per una riflessione sui temi che interessano più da vicino i giornalisti e gli operatori della comunicazione sociale.
L’iniziativa è stata organizzata da don Giuseppe Rabita direttore dell’ufficio stampa della Conferenza Episcopale Siciliana e responsabile dell’ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Piazza Armerina. Alle 10 don Rabita ha celebrato la messa in Basilica Cattedrale, subito dopo la celebrazione i giornalisti si sono spostati presso la sala convegni del “Villa Romana” dove Vincenzo Morgante ha incontrato gli intervenuti. Insieme ai presenti Morgante ha approfondito il messaggio di Papa Benedetto XVI per la 47^ Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, domenica 12 maggio 2013, “Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione”.
“Servono ancora questi incontri?” ha esordito Morgante: “Ritengo di si perché sono sempre più rare le occasioni per riflettere sullo stato di salute della nostra professione. Chiediamoci qual è il senso della nostra professione oggi, nell’epoca del web”. Morgante ha sottolineato i fattori problematici, numerosi uffici stampa, agenzie di informazione un giornalismo sotto pressione ed ancora:”Accade che tra noi e l’utenza vi sia incomunicabilità, la gente vuole più pacatezza non accetta più una informazione legata alla logica dello scontro e ansiogena. La crisi economica determina la difficoltà in molti di riconoscersi in un giornalismo urlato. La figura del giornalista di strada che andava nelle questure, negli ospedali, che raccoglieva direttamente la notizia oggi non esiste più, sostituita dal giornalista da computer. E’ pur vero che esiste uno stress determinato dai ritmi incalzanti del nostro mestiere, la velocità nell’apprendere per primi la notizia purtroppo non sempre è sinonimo di qualità”. Morgante ha ricordato:”Non dobbiamo dimenticare che il giornalista svolge una missione, un servizio alle persone, il principio della verità deve guidarci, dobbiamo operare con autenticità, indipendenza, umiltà, rammentando la trepidazione e la passione degli esordi. Occorre parlare delle persone raccontare le loro storie, e non i problemi della società in astratto senza concretizzarli attraverso coloro che li vivono in prima persona. La tecnologia non deve prevalere sull’uomo, dobbiamo rifiutare l’omologazione dire di no alla moda legata ai temi che fanno tendenza, è necessario essere coerenti anche quando ciò richiede di pagare un prezzo alto. La figura del giornalista nell’epoca del web sarà ancora necessaria solo se non perderemo la pluralità dei punti di vista, se accanto alla narrazione dei fatti li interpreteremo continuando a spenderci con idee, coscienza e passione. Il segreto del giornalismo non sta in una formula particolare ma nelle persone, gli strumenti da soli non servono occorre la qualità delle persone, occorre coltivare il problema etico dell’essere uomo”.

Marta Furnari