A Nicosia accorpate le due scuole medie risultate sottodimensionate

Il tavolo tecnico tra Comune di Nicosia, sindacati e dirigenti scolastici ha confermato il piano di riordino degli istituti scolastici proposto dal Comune con tre istituti scolastici, che sono il Primo circolo didattico, il Secondo Circolo con circa 600 alunni ciascuno e la scuola media che riunisce Alighieri e Pirandello, con circa 600 allievi.
Sono state due le riunioni che si sono svolte in Comune su un tema che ormai da quasi 2 anni solleva preoccupazioni dei sindacati per l’impatto occupazionale e dei genitori che temono “superclassi” con troppi alunni. Nel 2011 era stato accettato il Piano di riordino degli istituti scolastici proposto dal Comune che è lo stesso che è stato adesso vagliato dal “tavolo tecnico”.
Un confronto a tratti acceso per trovare la soluzione migliore che possa conciliare salvaguardia dei posti di lavoro e lo stesso futuro delle scuole cittadine. Il primo circolo didattico e il Secondo Circolo hanno circa 600 alunni ciascuno mentre la scuola media riunisce Alighieri e Pirandello, che complessivamente hanno circa 600 allievi.
I Circoli didattici secondo il Piano comunale sono stati mantenuti, mentre le due scuole medie entrambe sottodimensionate rispetto al parametro che prevede un minimo di 500 alunni, sono state tecnicamente accorpate. In sede di prima presentazione dei Piani si era registrato un conflitto di competenze tra Regione e Ufficio scolastico, perché secondo quest ultimo si applica la legge nazionale che prevede la creazione di istituti comprensivi, mentre la Regione sostiene che in virtù dell’autonomia vige la legge del 2000 e che pertanto purchè nei centri montani venga rispettato il numero minimo di 500 allievi per istituto, non è necessario creare scuole comprensive che quindi vanno dalla materna alla media. Il piano presentato nel 2011 con i tre istituti è stato ritenuto legittimo dall’assessorato, mentre l’Ufficio scolastico, che dipende direttamente dal ministero aveva inviato una circolare ribadendo la necessità di rispettare la legge “Gelmini” sul riordino e sulla continuità didattica.
Il Tavolo tecnico che ha deliberato ieri mattina, ha comunque deciso di mantenere tutto inalterato e quindi di riproporre il sistema di tre istituti. Il rischio di questo sistema è che se venisse messo in discussione il parametro di 500 alunni per i centri montani la soglia minima per istituto per evitare l’accorpamento sarebbe di 1000 allievi. Nicosia ha una popolazione scolastica nelle scuole primarie di circa 1800 alunni, che tuttavia sono in progressiva diminuzione e questo porterebbe nel giro di qualche anno alla creazione di un unico istituto.
A incidere sul calo demografico di Nicosia sarà anche la soppressione del tribunale con il conseguente ridimensionamento delle forze dell’ordine e la chiusura probabile del carcere. In sostanza nel medio termine decine di famiglie si trasferiranno e questo inciderà sul numero di alunni e studenti che è destinato a calare già nell’arco dei prossimi 5 anni.