Confcommercio sollecita soluzioni per box dei commercianti a villa del Casale

Piazza Armerina. Avevamo lasciato gli operatori commerciali della Villa romana del Casale alle prese con la complicata vicenda legata al bando comunale per l’assegnazione dei box presso il nuovo sito di vendita, bando che alla fine è stato prima sospeso e poi nella seduta consiliare del 18 gennaio scorso annullato in autotutela, adesso questo nuovo problema lascia ancora una volta le sorti delle attività commerciali dei negozianti in un limbo dettato dalle lungaggini amministrative e burocratiche. E’ il presidente della locale sezione di Confcommercio, Luigi Vivacqua, che annovera tra i suoi iscritti la maggior parte dei commercianti dell’area a spiegarci la situazione attuale: «Confcommercio ha provveduto a fornire agli operatori commerciali un modulo prestampato predisposto secondo quanto previsto dalla normativa vigente per quanto concerne il commercio su aree pubbliche per tutelare le loro posizioni lavorative, riteniamo infatti che la situazione in cui per l’ennesima volta i lavoratori sono costretti a lavorare sia drammatica».
Vivacqua spiega chiaramente quanto sta accadendo anche in relazione alla ormai famosa questione ancora aperta sul cambio di tipologia commerciale: «Come ogni anno i venditori avevano richiesto il rinnovo delle autorizzazioni alla vendita su aree pubbliche, che per la tipologia di vendita “A” devono essere presentate e conseguentemente autorizzate entro il 31 gennaio di ogni anno, a tal proposito ricordo che rimane ancora aperta la rivendicazione circa la mancata conversione delle licenze di categoria “C”, quelle di vendita ambulante, in licenze di categoria “A”, che riguardano invece la vendita a posto fisso che è realmente la attività svolta tutti i giorni dai venditori e sotto il cui profilo, per quanto riguarda i termini, si chiede ogni anno il rinnovo amministrativo. I negozianti già pagano per l’esercizio a posto fisso come categoria “A” ma poi viene negata tale licenza. La licenza di categoria “A” deve essere riconosciuta a chi copre 7 giorni lavorativi ed è proprio così che operano i nostri negozianti».
Dunque Vivacqua prosegue: «I commercianti hanno depositato le richieste ma non sono state fornite risposte, è un paradosso! Sono abusivi dopo tanti anni di attività e operano ogni giorno sotto la scure di una possibile sanzione ma senza colpa perché hanno provveduto a presentare le dovute istanze». Si intuisce che il ritardo nel rilascio delle autorizzazioni potrebbe essere collegato alla mancata celebrazione della gara per l’assegnazione dei nuovi stalli anche se al riguardo nessuna comunicazione ufficiale è stata ancora diramata e infatti Vivacqua dice infine: «Percepiamo un senso di repulsione nei confronti dei commercianti e, con ogni probabilità, la volontà di rimandare il rilascio delle autorizzazioni fino alla definizione della gara d’appalto per l’assegnazione dei box di vendita, non si possono lasciare 30 famiglie che vivono di questo lavoro senza nessuna certezza per chissà quanto tempo ancora sollecitiamo delle immediate risposte».
Marta Furnari