Enna. Consiglieri presentano ordine del giorno sul Muos

Il completamento di un sistema di radiocomunicazione satellitare ai fini bellici, meglio conosciuto come Muos, a Niscemi ha sensibilizzato tanti cittadini decisi a dire no a questo sistema di comunicazione considerato dannoso per la salute. Anche ad Enna è sorto un Comitato No Muos, mentre i consiglieri comunali Giuseppe La Porta, Paolo Gargaglione e Maurizio Di Pietro hanno presentato un ordine del giorno sul “sostegno alle attività del Comitato No Muos contro l’installazione dell’impianto di Niscemi”. Nella loro richiesta i consiglieri notano come il comune di Niscemi sia ad appena 70 km da Enna e quindi sensibile all’emissione dei campi elettromagnetici nocivi all’uomo come dimostrato da diversi studi tecnici sull’inquinamento elettromagnetico ed in particolar modo da quello prodotto dal MUOS di Niscemi. Questo sistema, inoltre, sarebbe uno strumento fondamentale operazioni belliche e diverse sono state le iniziative al di là della costituzione dei comitati; il presidente della Regione ha chiesto la sospensione delle attività di installazione al fine di avere maggiori garanzie sulla tutela della salute pubblica, mentre la Provincia Regionale di Enna ha già deliberato la contrarietà al MUOS. Per i consiglieri ennesi occorre fare presto per evitare la sua messa in funzione, ma anche informare i cittadini ennesi sulla problematica. Per quest’ultima ragione hanno presentato un ordine del giorno da discutere a Sala d’Euno al fine di sostenere le azioni dei Comitati No Muos, di sostenere le attività di informazione scientifica alla collettività in particolar modo ai giovani; di sostenere e promuovere anche in concerto con altri enti ed istituzioni il monitoraggio costante e oggettivo del territorio di Enna in relazione alle emissioni elettromagnetiche del Muos ed ancora sostenere l’azione dell’amministrazione cittadina nella partecipazione ad iniziative istituzionali e di rappresentanza funzionali alla dismissione dell’istallazione di telecomunicazioni Muos e in particolar modo alla manifestazione del 30 marzo.