Vertenza AcquaEnna: la risposta della Cgil a Cisl, Uil

Enna. Non si è fatta attendere la risposta della Cgil alle critiche di Cisl, Uil e AcquaEnna per “l’immotivabile assenza alla firma conclusiva dell’accordo” del 5 febbraio scorso che prevede, nonostante la crisi dell’azienda, l’occupazione di tutti i lavoratori, compresi quelli in comando. Critiche che non sono state digerite dalla segretaria generale Rita Magnano che attacca definendoli “violenti quanto sconsiderati attacchi a mezzo stampa nei confronti di questa organizzazione”. La cosa che rammarica di più la Magnano “è che questi attacchi di discredito arrivino non solo dalla parte datoriale, ma anche da altre organizzazioni sindacali, a conferma che il tavolo delle trattative era ormai diventato molto equivoco”. “Attacchi nei confronti della nostra organizzazione –sottolinea la segretaria- che farebbero intendere che la Cgil abbia abbandonato il tavolo perchè vorrebbe garantire dei privilegi per pochi a danno di molti. Affermazioni, illazioni che rigettiamo perchè provocano solo malessere”. Magnano quindi fa alcune considerazioni: “La Cgil non ha mai abbandonato nessun tavolo ed ha sempre partecipato a tutte le convocazioni dei tavoli di confronto tanto che è stata presente sino all’ultima riunione dello scorso 1 febbraio dove, per l’ennesima volta, ha ribadito che non aveva mai posto firme su accordi definitivi ma solamente in preintese”. Per quanto riguarda invece al mancato incontro del 5 febbraio, chiarisce che “giorno 4 febbraio, via fax, Acquaenna convocava una riunione per il giorno seguente. Stesso mezzo, la Cgil comunicava la propria impossibilità ad essere presente per impegni già presi e non rinviabili. Quindi, nessun abbandono di tavolo ma solo l’impossibilità di essere presente a quella data”. “Riguardo alla preintesa del 14 gennaio –afferma ancora la Magnano-, è bene chiarire che fino a quando rimangono in discussione elementi di un accordo, questo deve ritenersi non concluso. Rispetto alla definizione che Cisl, Uil e Acquaenna forniscono della rappresentanza sindacale, voglio solo precisare che ogni organizzazione sindacale si attiene alle regole statutarie assunte dai propri organismi. Ebbene, per la Cgil nessun contratto o accordo può essere firmato senza la condivisione dei propri iscritti. Una regola imprescindibile che non mortifica l’autorevolezza di nessun dirigente e che tutela una prassi democratica”. La Magnano poi spiega i motivi per cui la Cgil dice no all’accordo firmato da Cisl e Uil. “Siamo fermamente convinti del diritto di transito di tutti i lavoratori del sistema idrico integrato ad Acquaenna. Il transito deve avvenire fotografando l’esistente e senza interventi preliminari sui livelli di appartenenza o addirittura escludendo i riconoscimenti di inquadramenti superiori anche a seguito di pronuncia giudiziale. Il ricorso continuo alla frase “Il rifiuto degli effetti del presente accordo da parte del lavoratore configurerà un’ipotesi di giustificato motivo oggettivo di non assunzione o di licenziamento”, non sembra un atto di chiarezza nei confronti dei lavoratori, quanto un palese ricatto. I lavoratori si sono sempre detti pronti a qualsiasi sacrificio, ma dopo un transito a norma di legge che li possa garantire nel futuro. Sull’accordo siglato da Cisl e Uil tante perplessità, a partire dalle premesse dove si leggono ad esempio “trasferimento di un’ipertrofica massa di lavoratori”, frase che ci induce a pensare “se sono così tanti come si spiega il monte ore di straordinario che viene mensilmente richiesto? La Cgil continuerà la propria azione di tutela di tutti i lavoratori, nessuno escluso, convinta che il diritto a un lavoro dignitoso non può essere in alcun modo merce di baratto”. Infine Magnano si dice “sempre disponibile, per gli interessi dei lavoratori, alla riapertura della trattativa trasferendo però il tavolo di concertazione alla Prefettura”. “A malincuore –conclude- se dall’azienda al tavolo prefettizio non dovesse arrivare nessun segnale di apertura, questa organizzazione sarà costretta ad indire, a partire dalla data odierna, un calendario di manifestazioni che culmineranno con lo sciopero per la prima giornata utile nel rispetto delle normative vigenti”.

Giacomo Lisacchi