Seminario di approfondimento sul tema “Presente e futuro di Troina”

Troina. Organizzato dall’associazione culturale Antonio Gramsci, si è svolto nella sala Paolo VI della parrocchia Maria SS del Carmelo il seminario di approfondimento sul tema “Presente e futuro di Troina”. Silvano Privitera, che ha introdotto e coordinato il seminario, ha detto che il presente di Troina si caratterizza principalmente per quello che i demografi e gli statistici definiscono malessere demografico, invecchiamento della popolazione e riduzione delle nascite, e per l‘espansione urbanistica in controtendenza alla diminuzione della popolazione. Troina ha 9648 abitanti ed un patrimonio edilizio per 20 mila abitanti. Salvo Caniglia ha detto che Troina potrà superare la crisi che sta vivendo solo se punta sul terzo settore ed “allarga gli orizzonti verso l’Europa”, che per lo sviluppo di paesi come Troina ha stanziato negli anni molte risorse finanziarie, che la classe politica locale non ha saputo sfruttare. Filippo Cantale ha messo in risalto gli aspetti etici e morali dello sviluppo sottolineando gli effetti negativi sull’economia locale dell’individualismo, dell’indifferenza e della diffidenza verso gli altri. Pur riconoscendo la forte presa sull’economia locale dell’Oasi Maria SS, Cantale ritiene che il futuro di Troina dipenderà molto dalla sinergia di pubblico e privato e dal ruolo che sapranno svolgere le nuove generazioni. Per Silvestro Livolsi Troina, dal punto di vista economico, si caratterizza per essere “un paese di consumatori e non di produttori”, perché le risorse finanziarie pubbliche e private disponibili sono state destinate al consumo e non alla produzione, e per la deriva urbanistica, intesa come dispersione di case sul territorio, che ha prodotto una sorta di spaesamento e sradicamento dei troinesi. Se non si inverte questa tendenza, il futuro di Troina appare molto problematico.

Manca un’idea dello sviluppo di Troina e di come deve configurarsi il rapporto di Troina con l’Oasi Maria SS. Silvio Rotondo mette in luce i problemi in termini di servizi e di modi di vivere che ne conseguono da un’espansione urbanistica disordinata e dal venire meno della funzione educativa della politica e della chiesa locale. Per il futuro di Troina, Rotondo ritiene necessario “riagganciare la progettualità del paese con quella dell’Oasi Maria SS” ed un maggiore protagonismo delle donne utile a ricostruire l’identità del paese. Per Luigi Ruberto il presente di Troina è quello che ha prodotto la spesa pubblica negli anni ’80 del Novecento ed il protagonismo dei giovani di quegli anni. Anche per Ruberto, l’espansione edilizia ha trasformato il volto del paese. Ruberto affida ai giovani di oggi il compito di definire un’idea di sviluppo che possa arrestare il declino del paese. Pino Scorciapino colloca la crisi che sta vivendo Troina nel conteso della crisi che sta investendo l’Italia ed l’Europa. Scorciapino sostiene che per poter intervenire sulla realtà occorre conoscerla e qualunque ipotesi di sviluppo non potrà tener conto del fatto che l’Oasi restringerà il suo campo d’azione a quella che è la sua missione: la ricerca sulla disabilità e la cura dei disabili. Troina deve puntare, per il suo futuro, sulle risorse naturali (acqua e gas) e sulla formazione dei suoi giovani e contrastare i tentativi in atto di penetrazione nel suo tessuto sociale ed economico dei gruppi criminali di stampo mafioso.