Leonforte. Avrebbero causato morte nascituro per ritardo parto processo a medici e ostetrici

Leonforte. Rischia di ricominciare da capo il processo in corso dinanzi al tribunale di Nicosia, a carico di 2 medici e due ostetrici dell’ospedale Ferro Capra, imputati di negligenza professionale per avere, secondo le accuse, causato la morte di un nascituro. Ieri mattina il giudice Marco Carbone ha rinviato l’udienza al 21 marzo e comunicato che il processo proseguirà dinanzi al giudice Stefano Zammuto. Tecnicamente alla prossima udienza le difese potrebbero negare il consenso ad acquisire gli atti processuali già espletati, tra i quali la deposizione della donna che ha perso il bambino e, in questo caso, il processo dovrà ricominciare da capo.
La vicenda risale al 2008 quando una giovane donna perse il bambino che portava in grembo. Era stato presentato un esposto alla Procura, nel quale veniva ipotizzata la negligenza del personale che all’ospedale leonfortese si era occupato a qualunque titolo della gestante. La Procura aveva aperto un fascicolo di inchiesta ed iscritto alcuni operatori del Ferro Capra nel registro degli indagati. L’ipotesi è che vennero sottovalutati gli esiti del tracciato al quale la gestante era stata sottoposta e le sue condizioni generali, in base alle quali, sempre secondo le accuse, sarebbe stato necessario procedere al parto immediatamente. Sarebbe stato il ritardo a determinare la morte del bimbo. In sostanza, secondo l’ipotesi accusatoria, se fosse stato indotto il parto o se si fosse proceduto con un taglio cesareo, il bimbo non sarebbe morto in grembo. Le indagini della Procura avevano portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 4 medici e 2 ostetrici, cioè di tutto il personale che aveva a vario titolo visitato la donna, l’aveva sottoposta agli accertamenti ed aveva poi esaminato il tracciato e i risultati dei diversi accertamenti. Per due degli indagati, che hanno chiesto il processo con rito abbreviato, la vicenda si è chiusa nei mesi scorsi con l’assoluzione, perché non sono emerse responsabilità a loro carico, mentre per i 2 sanitari e i due ostetrici ora sotto processo, il Gup di Nicosia aveva accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura. La perizia del pm avrebbe accertato che a causare la morte del feto fu la sottovalutazione, per negligenza, delle condizioni della paziente e degli esiti del tracciato. In sostanza, per l’accusa se il parto fosse stato praticato subito il bimbo sarebbe nato vivo.