A Niscemi superiori a media tumori a tiroide e apparati genitali

Niscemi. Scendono in campo i medici e i pediatri per le patologie tumorali che colpiscono i loro assistiti. Si chiama “Niscemi K.13” ed è lo studio statistico che 28 professionisti in campo medico hanno realizzato partendo dai dati in loro possesso, relativi, quindi, all’intera popolazione di Niscemi.
I risultati dell’indagine sono stati illustrati nel corso di un’ affollata e seguita conferenza tenuta nella giornata di sabato 16 marzo ’13 nell’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore Leonardo da Vinci di Niscemi, e organizzata dall’Ordine dei Medici di Caltanissetta, dal Comune, dal Lions Club, dall’istituto scolastico ospitante, dai medici e pediatri di Niscemi.
“Questo studio – hanno evidenziato Marino Miceli e Francesco Tommasi, due dei ventotto medici che hanno condotto la ricerca- consiste nel rilevamento del numero delle persone affette da tumori maligni nella popolazione assistita. Si tratta quindi di uno studio statistico osservazionale di tipo trasversale in quanto mette in luce il dato relativo alla prevalenza dei tumori nella popolazione di Niscemi”.
Grande attesa nella sala per i risultati dell’indagine: i dati, per quanto incompleti ma non inesatti, non lasciano alcun dubbio in merito all’anomalia della presenza di alcune patologie tumorali rispetto alla media registrata nel Sud Italia. Sebbene (ed è questo un dato confortante) Niscemi abbia il 2,15% di prevalenza dei tumori a fronte del 3% dell’Italia meridionale, forti anomalie sono presenti nella distribuzione delle patologie tumorali. Queste colpiscono in modo evidente gli organi genitali maschili e femminili facendo registrare uno scostamento rilevante rispetto alla media (0,3% a Niscemi contro lo 0,09 del Sud per quanto riguarda i tumori dell’apparato genitale maschile, lo 0,29% dell’apparato femminile contro lo 0,09) e la tiroide (0,3% contro 0,26%). Nella letteratura scientifica, tiroide e apparati genitali sono i più colpiti dall’esposizione a fattori di rischio collegati all’inquinamento ambientale, come quello delle onde elettromagnetiche. Occorre puntualizzare che, al momento, manca uno studio capace di rilevare anche l’incidenza dei tumori nella popolazione. “Nei prossimi cinque anni – evidenziano i medici- questo studio proseguirà con il rilevamento degli stessi dati aggiornati di volta in volta nel mese di gennaio di ogni anno. In tal modo, alla fine avremo realizzato anche uno studio statistico cosiddetto longitudinale – prospettico che ci potrà fornire dati statistici relativi anche alla incidenza dei tumori maligni a Niscemi”.
I sanitari hanno poi indicato alcuni interventi da attuare immediatamente:
rimozione delle fonti di inquinamento ritenute nocive anche in virtù del principio di precauzione, istituzione del catasto delle fonti inquinanti elettromagnetiche, come previsto dalla normativa, applicazione delle prescrizioni dell’AIA al Petrolchimico di Gela, conduzione di studi statistici sia per i tumori che per altre patologie (degenerative, mal formative ecc.) da parte degli organismi istituzionali preposti al monitoraggio (ARPA, Dipartimento Prevenzione ASP, Istituto Superiore Sanità). Gli interventi del pubblico hanno infine evidenziato con forza come la stazione RNTF con le sue 46 antenne e il MUOS in costruzione siano fonti certe di inquinamento elettromagnetico e come, fino a pochi mesi fa, nessuno abbia ritenuto necessario condurre appropriati studi e valutazioni sull’opportunità, anche solo sanitaria, di installarli.

Arriva la solidarietà del gruppo parlamentare all’ARS del Movimento Cinque Stelle verso gli attivisti e le mamme NO MUOS dopo i fatti del 15 marzo 2013. “Si faccia subito chiarezza sull’infausto episodio -inizia così il comunicato stampa diramato- Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’ARS esprime la propria solidarietà nei confronti delle “mamme no muos” e condanna con forza l’ingiustificata aggressione perpetrata da parte di un componente delle forze dell’ordine ai danni di una ragazza presente al presidio del 15 Marzo 2013.
I deputati del Movimento 5 Stelle auspicano inoltre che le autorità facciano piena chiarezza su questo infausto episodio e chiedono a gran voce al presidente della regione Rosario Crocetta, che la revoca delle autorizzazioni non rimanga un semplice atto burocratico, ma venga accompagnato e sostenuto da una forte presa di posizione politica, per non lasciare da sole tutte le cittadine ed i cittadini che sul campo quotidianamente conducono pacificamente la battaglia contro il MUOS.”

Il coordinamento regionale dei comitati No MUOS spiega, in un suo comunicato, cosa è successo il 15 marzo: “A causa della massiccia presenza di forze di polizia in tenuta antisommossa è stato violentemente rimosso il blocco, messo in atto da attivisti/e, mamme e cittadini, di fronte all’ingresso principale della base Usa a Niscemi, per permettere il transito del rifornimento di gasolio necessario al funzionamento della base. Come documentato da vari video, ci sono stati tafferugli, spintoni, calci e pugni, oltre a intimidazioni e forti momenti di tensione, un ragazzo è finito in ospedale per accertamenti. Ancora una volta Niscemi è costretta ad assistere a scene che rimarranno a lungo impresse nella memoria dei cittadini: mamme e nonne, assieme ai loro mariti e ai loro figli, subiscono shock e violenze solo perché si frappongono agli interessi bellici degli USA. Come se non bastasse nelle ultime settimane si stanno moltiplicando le vergognose operazioni repressive per intimidire chi partecipa ai blocchi per fermare i lavori nella base”.

L’episodio incriminato è al minuto 5:50 del video
http://www.youtube.com/watch?v=JJq_aCwirMg

Video mostra l’utilizzo delle truppe antisommossa che accerchiano attivisti e mamme al minuto 1:34
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=IicH6-DTavw

altro video
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=Nio32OrdL1A



a cura di Antonella Santarelli