La Uil di Enna sullo stato di crisi nell’edilizia

Enna. Anche la Uil ha delineato, in occasione della riunione degli Organismi Direttivi di sabato scorso, lo stato di crisi in cui versa ormai da tempo il settore delle costruzioni. Il segretario provinciale, Vincenzo Mudaro, ha sottolineato come quello che sta attraversando la provincia è il peggiore periodo di crisi economico-occupazionale dell’ultimo decennio, vittime le imprese costrette a cessare la propria attività e lavoratori indotti ad ingrossare le fila dei soggetti coperti da ammortizzatori sociali, come cassa integrazione, mobilità di lunga durata e ammortizzatori sociali in deroga. Scenario difficile e complesso che allo stato attuale non vede all’orizzonte soluzioni immediate e che conta ad oggi ben 190 imprese in stato fallimentare o prefallimentare e ben 800 famiglie di operai che nel solo 2012 hanno perso l’occupazione. I dati sono stati forniti dalla Cassa Edile e mostrano un calo della massa salariale di proporzioni drammatiche, conseguenza di una continua flessione degli investimenti pubblici a cui si aggiunge l’azzeramento del mercato privato non residenziale e la riduzione di ben oltre il 50% di quello abitativo. “Il settore delle Costruzioni – ha dichiarato Vincenzo Mudaro – è il comparto che rappresenta il volano di crescita dell’economia in generale, ed è indiscutibile quanto il settore edile ha da sempre rappresentato un contributo di sviluppo per la nostra Provincia”.”La Feneal-Uil esprime forte preoccupazione per lo stallo che il governo, la regione e le amministrazioni locali stanno provocando – ha dichiarato Dathan Di Dio,segretario di categoria – per le inerzie nell’affrontare la crisi di investimenti e dei pagamenti. L’inerzia delle amministrazioni locali e della regione sul fronte degli investimenti in opere pubbliche è aggravata dal blocco totale dei pagamenti che stanno dissestando finanziariamente il settore”. Difficoltà di natura economico- finanziaria continuano a rallentare i lavori per la realizzazione della Nord-Sud; oltre l’80% della viabilità provinciale interna versa in condizioni tragicamente disastrose. A questo si aggiunge una situazione di assoluto impasse riguardo alle autorizzazioni per i lavori di rifacimento della rete idrica, un assordante silenzio delle istituzioni sui necessari interventi infrastrutturali per la miglior fruizione del patrimonio archeologico di Piazza Armerina e di Aidone. “E’ necessario – dichiara Mudaro – riprendere ad investire, creare occupazione, è ora che politica e amministrazioni si assumano la responsabilità di sbloccare la situazione e di procedere senza ulteriori indugi nell’avvio di opere pubbliche immediatamente cantierabili”. “Il futuro e lo sviluppo di un territorio – precisa Di Dio – dipendono in gran parte dalle capacità progettuali della sua classe politica e dalla capacità di coinvolgere tutti gli attori sociali in un grande progetto di costruzione e di crescita”. Il settore delle costruzioni è uno dei settori portanti del Paese e deve essere sostenuto e incentivato. La Feneal-Uil si impegna, da subito, a mettere in atto tutte le misure e le iniziative necessarie affinchè siano posti in essere tutti gli strumenti normativi atti a dichiarare lo stato di crisi del settore. “Lanciamo un appello alle istituzioni locali, alle associazioni di categoria e alla società civile – conclude Mudaro – perché condividano questo progetto comune per riuscire ad avviare insieme un concreto piano di rilancio del settore coniugando sostenibilità, qualità, legalità, sicurezza e sviluppo”.