Regalbuto. Successo di pubblico per “quannu è troppu è troppu”

L’attesa alla fine è stata ben ripagata perché il pubblico ha mostrato di apprezzare la commedia in tre atti che la compagnia teatrale “a liscia” di Regaluto, ritornata, dopo un lungo silenzio, alle scene con la commedia brillante in tre attivi per festeggiare il dodicesimo anniversario della fondazione: “Quannu è troppu è troppu” scritta da Alfia Leotta (l’autrice era presente in sala) per la regia di Francesco Bivona. Sabato mattina la compagnia aveva presentato il lavoro agli alunni delle scuole medie e superiori poi la sera la replica che aveva fatto registrare il tutto esaurito al cine teatro Urania di Regalbuto, così come esauriti in ogni ordini di posti sono state le due repliche di domenica pomeriggio e sera. Dicevamo della “rinascita” di un gruppo che aveva segnato la storia delle compagnie teatrali regalbutesi. E nel suo breve discorso finale il regista Francesco Bivona ha presentato i “nuovi” attori che avevano debuttato in una trama che ha fatto ridere e un finale inaspettato. La trama: Serafino, vigile urbano di giorno, per sbarcare il lunario fa il portiere di notte in una pensioncina dove è esasperato da una serie di strambi personaggi: l’autoritaria padrona, la goffa cameriera, una zitella e un gay innamorati di lui, una coppia di sposini gelosi ed uno strano professore lo portano all’esaurimento totale. “Quannu è troppu è troppu” dirà Serafino impugnando una pistola minacciando gli avventori dell’hotel prima che i due portantini venivano a prelevarlo con la camicia di forza. Tra i personaggi, Serafino è interpretato da Andrea Bivona, Apollonia da Giovanna Di Pasquale ,Domenica da Maria Spampinato, Trombone da Gaetano Marraro, Cicca da Enza Chiavetta, Fifì da Salvo Scifo, Carmelo da Giuseppe Erba, Finuzza da Gemma Militello, Nicola da Vito Fabbio, Pasqualina da Giusi Mignacca, Stella da Nadia Chiavetta, Ester da Mikaela Zammataro, le Suore sono interpretate da Letizia Stancanelli e Martina Politi, ed infine i due portantini da Salvatore Adornetto e Vincenzo Picardi.La regia come detto è quella di Francesco Bivona.
Agostino Vitale