Amministrative Troina. “Movimento per la rinascita” candida Caltale a sindaco

Troina. Di Nino Mancuso si pensava che sarebbe stato uno dei candidati alla carica di sindaco nelle elezioni comunali del 9 e 10 giugno. Candidato per l’Italia dei valori non eletto nelle elezioni regionali dell’ottobre 2012, Mancuso è stato il promotore di maggior rilievo del movimento civico “Cittadini per la rinascita”, nato qualche mese fa e subito dopo rinominato “Movimento per la rinascita” in vista delle elezioni comunali per eleggere sindaco e consiglio comunale per i prossimi 5 anni 2013-2018. La sua robusta formazione culturale e l’impegno che ci aveva messo nell’aggregare persone di diversa provenienza politica per costituire questo movimento civico accreditavano la previsione di una sua candidatura, ma le polemiche, le dicerie ed i pettegolezzi che aveva suscitato l’hanno indotto a chiamarsi fuori dalla competizione. E’ Francesco Cantale il candidato scelto dal movimento che Mancuso ha contribuito in misura determinate a far nascere. Può non piacere, ma le dicerie ed i pettegolezzi purtroppo fanno parte dell’armamentario della lotta politica. Servono per demolire l’avversario o a sostenere un candidato. Mancuso ha annunciato con il sintetico comunicato di alcuni giorni fa “la decisione di non concorrere in nessun modo alle lezioni amministrative che si svolgeranno da qui a breve”. Nello stesso comunicato spiega le ragioni di questa sua decisione: “Ho fatto questa scelta dopo aver constatato la ineluttabile ripetitività delle valanghe di fango che, con una certa puntualità, si manifestano in tutte le occasioni che io, per puro spirito di servizio, mi accingo a mettere a disposizione la passione politica che mi ha contraddistinto sin dalla mia gioventù”. La prima esperienza politica di Mancuso risale ai primi anni ’70, quando giovanissimo militava in “Servire il popolo”, uno dei tanti piccoli gruppi marxisti-lenisti di ispirazione maoista che si sciolse nel 1976. Dopo il comunicato, Mancuso ha scritto e diffuso ieri la lunga ed articolata lettera aperta “che testimonia la mia gongolante soddisfazione e soprattutto il mio orgoglio per quanto in questo periodo è accaduto e che mi ha convinto a mettermi da parte”. Le ragioni per le quali si ritiene soddisfatto ed orgoglioso della sua Mancuso le spiega nella domanda retorica con la quale si chiede perché è diventato l’uomo con cui non fare alleanze: “ …forse perché determinante per scardinare serrature centenarie e destabilizzare equilibri consolidati che si reggono su travi antiche?”.
Silvano Privitera

Silvano Privitera