M5S di Agira chiede chiarezza su opera Pia Scriffignano

Agira. Continua a destare polemiche il “giallo” relativo all’Opera Pia “Istituto Scriffignano”. Stavolta è il Movimento 5 Stelle di Agira a chiedere chiarezza, sia all’amministrazione comunale che al clero, relativamente agli ultimi sviluppi delle vicende, ora anche legali, che riguardano lo storico ente di beneficenza donato agli inizi del secolo scorso alla comunità agirina dalla sorella del sacerdote Mariano Scriffignano. “Pensiamo sia necessario che si faccia luce su cosa stia accadendo attorno all’Opera Pia – dice Orazio Ascoli, portavoce così come Salvo Galletta, di 5 Stelle Agira – vorremmo capire dal sindaco e dall’amministrazione il perché del ricorso contro la modifica dello statuto e vorremmo che anche la parte ecclesiale uscisse allo scoperto chiarendo bene ai cittadini i risvolti di un ente che è pubblico e che proprio per questo motivo deve essere trattato come tale”.
Agira 5 Stelle ha chiesto così ufficialmente nei giorni scorsi l’organizzazione di un incontro pubblico alle istituzioni interessate, attraverso una lettera che è stata protocollata in Comune ma che è stata anche inviata al Commissario dell’Opera Pia Scriffignano, Oliva, al Vescovo della Diocesi di Nicosia, Muratore, e ai parroci dell’Abbazia, di Santa Margherita e di Sant’Antonio da Padova, rispettivamente La Giusa, Zito e Scardilli.
Il Comune di Agira, lo ricordiamo, ha presentato ricorso al Presidente della Regione Sicilia contro la modifica che i due Commissari straordinari dell’Opera Pia, Oliva e Richiusa, inviati in quest’ultimo biennio dalla Regione per far rispettare la volontà testamentaria, hanno apportato allo statuto dell’ente di beneficenza. I commissari hanno riportato, così come era in origine, i preti in maggioranza nel cda della “Scriffignano”, che risulterà adesso nuovamente composto da 5 membri: tre preti e due di nomina politica. Negli ultimi 15 anni, vista la modifica apportata a fine anni ’90 dall’allora commissario Manzella, erano stati invece i “politici” in maggioranza: 4 contro tre. Il sindaco di Agira, Gaetano Giunta, non sembra però essere d’accordo sull’organizzazione di un incontro pubblico e “predica” pazienza ai 5 stelle: “Penso sia legittimo non trovarsi d’accordo con la modifica di uno statuto e di conseguenza rivolgersi al Presidente della Regione per capire se questa sia o meno legittima non ci siamo trovati d’accordo con tutto l’iter che ha portato alla modifica, non penso ci sia bisogno di nominare un commissario per cambiare uno statuto, lo può fare benissimo il cda; tra l’altro il decreto ci è arrivato proprio alla vigilia delle elezioni regionali e questo ci ha convinto poco. Non credo ci sia l’esigenza di discutere su fatti consumati con una vertenza in corso. Ritengo che adesso serva un po’ di pazienza, bisogna solo attendere l’esito del nostro ricorso che, comunque andrà, verrà da noi serenamente accettato”.
Emanuele Parisi