La San Sebastiano di Calascibetta si interroga sul futuro

Calascibetta. Dopo l’approdo in Eccellenza, la società calcistica della San Sebastiano di Calascibetta si è interrogata sul futuro. Per disputare un discreto campionato di Eccellenza, conti alla mano, servono dai 150 ai 200 mila euro. Chi dovrà tirar fuori questi soldi? Ecco allora che i due maggiori dirigenti, Giuseppe Buscemi e Tony Napoli, hanno convocato nei giorni scorsi una riunione per capire il da farsi. Un’assemblea che ha visto la presenza di alcuni imprenditori locali, degli attuali dirigenti e di quelli del passato. Grande entusiasmo è stato espresso da tutti i presenti.
Un aiuto economico arriverà anche dagli imprenditori. E poi ci sono anche i dirigenti di un tempo, i quali hanno spiegato che ritorneranno a fianco della società. L’idea è quella di realizzare un progetto calcistico, puntando anche su qualche giovane di Calascibetta. Il Comune inoltre qualche soldo dovrà pur darlo, perché il calcio dovrà essere visto soprattutto come un’attività capace di aiutare i ragazzi a crescere nel rispetto delle regole.
Matteo La Paglia, che tutti conoscono per il suo passato da calciatore, non solo tra le fila della San Sebastiano, è stato l’allenatore che è riuscito a tenere unito lo spogliatoio, soprattutto durante le ultime partite, quando la squadra stava attraversando il momento più difficile. È l’uomo che – dicono in paese – dovrà continuare a guidare la San Sebastiano. Senza la sua mediazione – sostengono i bene informati – l’Eccellenza, nonostante gli sforzi dei dirigenti, quasi sicuramente sarebbe naufragata. La Paglia intanto non vuole parlare di meriti personali, dice che sono stati «tutti bravi, dirigenti compresi, e che adesso occorrerà lavorare per il futuro, mettere in atto un progetto equilibrato, dedicare del tempo anche ai giovani locali».
Insomma, l’entusiasmo attorno alla società xibetana è tangibile. Bisogna adesso, in maniera seria ed equilibrata, guardare avanti, ma senza compiere il passo più lungo della gamba. Il campionato di Eccellenza, si è sempre detto, rappresenta anche una “vetrina” per il paese. Cercare di strafare significherebbe però mandare tutto a gambe in area, oscurare definitivamente quella “vetrina calcistica”. Si rischierebbe a Calascibetta di rimanere senza calcio dilettantistico. Quello che in fondo, quest’anno, è successo ai cugini della vicina Enna.
Francesco Librizzi