Valguarnera: commenti e reazioni alla mozione di sfiducia

Valguarnera. Alla fine, dopo un mese e più di tentennamenti, otto consiglieri di opposizione hanno depositato la mozione di sfiducia al sindaco Leanza che dovrà essere votata dal consiglio entro 30 giorni. Invero, inizialmente si parlava di dieci nominativi, due di essi invece, pur non apponendo la loro firma, sembra che ne condividono i contenuti, ma vogliono valutare meglio nei prossimi giorni. Ma qualora si convincessero mancano sempre due firme. Il quorum infatti è di 12 voti. Come sarà facile immaginare il prossimo mese sarà di fuoco, il dibattito di certo si animerà e si amplificherà tanto anche all’esterno. Ci si chiederà se siano valide o pretestuose le motivazioni per sfiduciarlo; quali siano stati i demeriti e i meriti di Leanza; che cosa realmente avrebbe potuto fare e non ha fatto; sino a che punto è stato penalizzato dall’emergenza finanziaria; se non sia il caso di dargli ancora fiducia e, cosa da non trascurare, nel caso decidessero per il benservito, se i partiti e i movimenti politici hanno già un progetto valido da spendere in vista della prossima tornata elettorale. Sono questi gli interrogativi che dovranno porsi e a cui dovranno dare delle risposte concrete. Con onestà, coscienza e grande senso di responsabilità. Ad oggi, per rimanere nell’attualità, pare ci sia uno zoccolo duro che fa quadrato intorno al sindaco ed è rappresentato dai cinque consiglieri del Megafono che sono poi gli stessi appartenenti alla sua esigua maggioranza. Il sindaco Leanza, sebbene si aspettasse la mozione, è chiaro che non l’abbia presa tanto bene. Interpellato ha risposto che le motivazioni dovrà ancora approfondirle bene, che risponderà successivamente e che comunque la interpreta come un’azione politica condotta esclusivamente da chi è oggi all’opposizione. Non aggiunge altro per il momento. Il capogruppo del PD Alfonso Trovato, che ha sottoscritto la mozione di sfiducia, è invece di avviso contrario: “Per noi è un atto politico dovuto –afferma- perché riteniamo che non è stato rispettato il programma e non ci soddisfa affatto la sua gestione di questi anni che definiamo monocratica. La mozione serve anche per una verifica all’interno del consiglio, la cittadinanza deve sapere chi sostiene questa amministrazione e chi no.” Entrando nella sostanza invece, dice: “Il paese è in ginocchio da tanto tempo e il sindaco non ha saputo dare risposte adeguate . Nel mese di settembre lo stesso primo cittadino, prendendo atto che non aveva più una maggioranza e delle difficoltà che stava attraversando il paese, aveva invitato tutto il consiglio a far squadra. Noi del PD- continua- ci eravamo dichiarati disponibili per trattare quei 5-6 punti ineludibili, magari con l’appoggio esterno. Ma quell’appello che lui stesso aveva lanciato, è presto caduto nel vuoto, non avendogli dato più seguito”.
Rino Caltagirone