Assoconsumatori su depuratore Leonforte

“Assoconsumatori, grazie alla collaborazione di alcuni cittadini di Assoro ha iniziato una nuova battaglia per il rispetto delle leggi dello Stato”, così comunica il responsabile provinciale Pippo Bruno. A seguito del mancato funzionamento del depuratore consortile delle acque reflue di Leonforte, Assoconsumatori ha richiesto a suo tempo il rimborso delle quote di depurazione ad Acquaenna sulla base della sentenza della Corte Costituzionale n.335 del 2008 che dichiarava illegittimo l’art. 14 c.1 della legge 5 gennaio 1994 n. 36 nella parte in cui dichiara legittimo il pagamento da parte dei cittadini di un servizio “anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi”. Successivamente con sentenza della Corte di Cassazione n.8318 del 2011, la III sezione civile sancisce il principio per cui non può essere pagata una tariffa in mancanza di una prestazione. Ora, negli anni 2006-07-08-09 il depuratore consortile di Leonforte che serve anche la realtà di Assoro, stante alla certificazione dell’ARPA di Enna, non era funzionante, quindi, agli utenti spetta il rimborso delle somme versate così come avviene, a richiesta, per quelle realtà comunali che non sono dotate di impianto di depurazione, vedi elenchi dei contribuenti aventi diritto pubblicati da Acquaenna sul proprio sito. Il decreto ministeriale 30 settembre 2009 indica per altro i criteri ed i parametri per la restituzione delle somme non dovute per la mancata depurazione delle acque reflue, viene fra l’altro indicato all’art. 7 il diritto del rimborso con i relativi interessi. E’ assurda fra l’altro la necessità di una richiesta da parte del contribuente, quando Acquaenna è in possesso dei dati di coloro che hanno pagato impropriamente. Stante quando sopra indicato, evidenziato che con apposita nota di Acquaenna veniva posto il rifiuto alla restituzione delle somme pagate impropriamente dai cittadini per un servizio non usufruito, Assoconsumatori ha intrapreso un percorso per il giusto rimborso delle somme versate negli anni in cui il servizio non era funzionante.