Presentato a Catenanuova il libro “Due anni in ottorighe” di Pino Scorciapino

Catenanuova. Nel centro culturale polivalente “Fortunato Gatto” la presentazione del libro “Due anni in ottorighe“ scritto dal giornalista troinese Pino Scorciapino, già sindaco di Troina dal ‘94 al ’98, già alla sua settima fatica letteraria. In apertura il saluto del sindaco Biondi che ha parlato delle difficoltà dei giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro e un prologo da parte dello scrittore dirigentedella biblioteca Mariano Saccullo, autore qualche anno fa, di un librosu Catenanuova, che ha tracciato il percorso impegnativo della biblioteca verso le nuove nascite con nuove iniziative e l’avvio di una serie di proiezioni a tema.Il giornalista Nicola Saccullo ha parlato della poliedrica attività nel campo della comunicazione dello scrittore, che non gli ha comunque impedito di dar vita a sei apprezzatissimi libri. “< “Ricordo una frase – ha citato Saccullo – leggere allunga la vita!“, allora bisogna leggere sempre di più e allo scrittore bisogna riconoscere la capacità di sintesi che non è patrimonio di tutti. A fare da relatore, il sociologo parroco di Troina, Silvio Rotondo già parroco di Catenanuova, che ha analizzato il libro e le sfaccettature interiori dell’esposizione.

”Per me Catenanuova – ha esordito don silvio Rotondo – è un insieme di volti conosciuti e su Pino scrittore, amico da almeno trent’anni, posso dire che la sua formazione si fonda su tre elementi, quello culturale, il lavoro, la società e che ogni esperienza personale può renderti forte solo quando ti confronterai con altre esperienze. Interrogare se stessi ti porterà a conoscere la tua dimensione. Pino è un politico ma non partitico e parte dalle piccole cose per arrivare alle grandi, non è un rivoluzionario ma un riformatore e scrive con una sottile ironia caustica ma sempre piacevole. “Il mio libro – sottolinea Pino Scorciapino – nasce da una raccolta di 500 articoli pubblicati dal marzo 2010 al settembre 2012, che raccontano glia vvenimenti giorno dopo giorno, con una verifica spontanea e devo riconoscere che gli ultimi due anni sono stati i peggiori della nostra storia, afflitta dal malgoverno, che ha portato alla fase vissuta della realtà senza orizzonti, per passare alla fase dell’indignazione incondizionata e in ultimo alla reazione che ha portato alla fase della depressione e a conseguenti suicidi di quelli che non ce l’hanno fatta.Cosi è venuto a mancare in me e penso in tutti quel senso di ironia, per tornare alla realtà che è quella delle nostre famiglie in difficoltà a sbarcare il classico lunario”.

Carmelo Di Marco