Fand Barrafranca: va alla Sicilia il primato delle pensioni più povere

Il presidente della Fand (Federazione Disabili) Giuseppe Regalbuto evidenzia che sui pensionati siciliani la situazione è molto difficile e complicata. Sono tanti i pensionati che vivono con pensioni sotto i 500 euro, praticamente circa il 60% del numero totale. “In Sicilia – spiega Regalbuto – abbiamo pensioni più basse perché più bassi sono spesso i salari, meno il lavoro, altissimo il tasso di povertà. A pagare il prezzo più alto sono, purtroppo, le donne, che generalmente hanno pensioni di reversibilità molto basse, insufficienti per vivere anche solo dignitosamente”.
Da questi dati emerge che c’è un enorme blocco sociale fatto di poveri che va considerato come la prima grande emergenza della Sicilia, e, secondo Regalbuto, la forbice tra ricchi e poveri va chiusa attraverso una politica di ridistribuzione delle ricchezze. I costi della crisi li stanno pagando, difatti, soprattutto i lavoratori, i disoccupati, i precari e le fasce più deboli della società, che permangono in una situazione di povertà assoluta, vale a dire con un tenore di vita che non permette di conseguire uno standard di vita minimamente accettabile. “E’ necessario – sostiene Regalbuto – invertire la rotta e cambiare le politiche fiscali, creare crescita e lavoro, rilanciare il welfare, a partire da un piano di contrasto della povertà. Servono iniziative concrete per affrontare sotto più aspetti la situazione dei pensionati, a cominciare da un welfare locale che garantisca sostegni e servizi. Sarebbe importante, ad esempio, avviare azioni che favoriscono il cosiddetto invecchiamento attivo”. Non si tratta di far lavorare i pensionati ma c’è da valutare una situazione che è diventata insostenibile ; è necessario dare dignità e garantire una vita civile ogni giorno. “Non dimentichiamo – prosegue Regalbuto – che ci sono pensionati che a 65 anni possono ancora dare un contributo importante alla società, anche con la loro esperienza. A creare un welfare locale deve essere la Regione, accanto agli altri enti locali, garantendo assistenza, aiuti, supporti e servizi essenziali alle fasce deboli”.
“ Naturalmente – continua Regalbuto – il primo passaggio obbligato resta quello di aumentare le pensioni più basse, perché la crisi in corso ha anche abbassato il valore di quelle che sino ad oggi i pensionati continuano a percepire. Si tratta di pensioni con cui è diventato difficile andare avanti, tanto più se si considera che molte, troppe pensioni, stanno anche contribuendo, in questo momento, a far sopravvivere non solo i pensionati, ma anche i loro figli, il più delle volte senza lavoro, studenti, licenziati o cassaintegrati. In Sicilia pesa sempre di più, infatti, il fenomeno dei giovani che non riescono a trovare occupazione, rimanendo a carico di redditi (da pensione) già spesso debolissimi”. La crescente povertà, sempre più diffusa nel Mezzogiorno, e la mancata attenzione verso le fasce più deboli da parte delle istituzioni sono, dunque, le principali preoccupazioni espresse dal Presidente della Fand. “Quello che io chiedo al Governo – conclude Regalbuto – è maggiore attenzione al sociale, attenzione alle problematiche legate alla non autosufficienza e alla qualità della vita dei soggetti ultrasessantacinquenni, sempre più numerosi in Italia”.