Pietraperzia. Consiglieri di opposizione, PD e M5S chiedono le dimissioni del sindaco

Pietraperzia. « Tre anni di agonia, ora basta. In questi anni l’amministrazione comunale ha dimenticato gli impegni presi a favore di tutta la cittadinanza. Pietraperzia è abbandonata a se stessa: turismo immaginario, giovani dimenticati, sviluppo bloccato, strutture chiuse, lavoro inesistente. Sindaco ti sei reso conto che hai portato il paese ad una situazione drammatica? Fai la prima e unica cosa per rimanere della storia della comunità: Vai a casa». Queste le parole di un manifesto condiviso congiuntamente da parte dei consiglieri comunali di opposizione, Enza Di Gloria, Franco Di Calogero, Salvatore Tomasella e Giovanni Pititto, dal circolo del Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle con Antonio Bevilacqua, Rocco Miccichè e Sebastiano Salerno.
L’«analisi del fallimento» dell’amministrazione attuale del sindaco Enzo Emma, secondo gli autori del volantino avrebbe origine dalla «passata campagna elettorale». «In quell’occasione l’attuale sindaco – riferiscono i consiglieri di opposizione, il circo del Pd e M5S – ha creato una squadra formata, in gran parte da parenti e da persone che con la politica non c’entravano niente, oltre che da fuoriusciti della precedente amministrazione, il cui scopo principale era quello di trarre benefici personali in caso di vittoria elettorale». Questo tipo di strategia avrebbe permesso alla lista vincente di «raccattare» i voti necessari per aggiudicarsi il governo di Pietraperzia, ma ha certamente condotto il paese «sull’orlo del baratro».
Il fallimento dell’amministrazione Emma deriverebbe «dal mancato sviluppo economico con l’incapacità di trovare finanziamenti; il piano regolatore bloccato (in 3 anni una sola riunione di consiglio comunale); progetti per l’energia eolica e solare arenati». Si registrerebbe «un abbandono anche del territorio (Belvedere distrutto, zona San Francesco abbandonata senza più un albero, strade dissestate, paese sporco e discariche a cielo aperto senza nessun controllo). Anche le strutture sportive sono inadeguate come gli impianti sportivi abbandonati come ad esempio il palazzetto dello sport chiuso, campo di beach volley trasformato in un bel maneggio, campetti di tennis distrutti, inefficienza del campo di calcetto e campo di bocce ed il vecchio campo sportivo in totale abbandono».
La critica all’amministrazione continua per le politiche giovanili dove non si è registrata «nessuna iniziativa a favore dei giovani mentre il regolamento per la microimprenditorialità andato deserto e si registrerebbe un aumento dell’alcolismo e del consumo di stupefacenti». Critiche anche sulla totale «assenza di una strategia per il turismo e dei siti archeologici pieni di erbacce e non fruibili».

Ecco alcuni dei punti che provano il fallimento dell’amministrazione Emma:
1) Mancato sviluppo economico: incapacità di trovare finanziamenti; piano regolatore bloccato (in 3 anni una sola riunione di consiglio comunale); progetti per l’energia eolica e solare arenati;
2) Abbandono del territorio: belvedere distrutto, zona san Francesco abbandonata senza più un albero; strade dissestaste; paese sporco; discariche a cielo aperto senza nessun controllo;
3) Impianti sportivi abbandonati: palazzetto dello sport chiuso, campo di beach volley trasformato in un bel maneggio, campetti di tennis distrutti, campo di calcetto e campo di bocce ridotti male, vecchio campo sportivo in totale abbandono;
4) Politiche giovanili: nessuna iniziativa a favore dei giovani; regolamento per la micro imprenditorialità andato deserto; aumento dell’alcolismo e del consumo di stupefacenti;
5) Cultura e turismo: totale assenza di una strategia per il turismo; siti archeologici pieni di erbacce e non fruibili; mancati finanziamenti per la Chiesa del Rosario e Convento del Carmine;
6) Aumento di tutti i tributi locali: IMU, Tarsu, Lampade cimiteriali, passi carrai, bollette dell’acqua, ecc;
7) Sprechi e regali ad amici e parenti: Aumento di circa 150 mila euro per l’illuminazione pubblica con conseguente aumento dei tributi locali; appalti dati solo per affidamento diretto e cottimo fiduciario; mancata realizzazione dell’albo degli avvocati con conseguente affidamento diretto a tutti gli amici avvocati sparsi per la Sicilia; incarichi tecnici affidati al solito architetto di famiglia;
8) Patrimonio comunale a rischio di essere svenduto;
9) Incapacità a far ripartire il Centro Diurno, la Casa Protetta e la Casa Albergo per Anziani;
10) Appalti bloccati e mancato rimborso del metano.
Concludono: l’unico successo di questa Amministrazione in tre anni di duro lavoro è stata l’organizzazione di un corso per riconoscere i funghi.