Il servizio di igiene ambientale è ritornato in carico al Comune di Nicosia

Nicosia. Da ieri mattina il servizio di igiene ambientale è ritornato in carico al Comune. Ieri sera la giunta con delibera ha stabilito che dal primo giugno gli operai comunali comandati all’Ato sono tornati in carico al Comune che provvederà in proprio a gestire il servizio di raccolta e trasporto della spazzatura. L’Ato quindi è fuori dalla gestione. La delibera è stata emanata sulla base della nota che l’Ato ha inviato il 29 maggio, secondo la quale, in mancanza di versamento da 1 milione e 300 mila euro, la società d’ambito non garantisce il servizio dal primo giugno e i 10 addetti che fino ad oggi erano comandati all’Ato, essendo dipendenti comunali sono tornati in carico alle casse municipali.
Ieri mattina il servizio è stato svolto parzialmente per mancanza di carburante nei mezzi, ma gli addetti al cantiere erano presenti anche perché se i “comandati” di fatto rimangono nelle loro funzioni, non sono chiari posizione e destino dei dipendenti dell’Ato che sono una quindicina. Ieri mattina si è svolto un incontro tra i lavoratori, dipendenti dell’Ato, ed il sindaco Malfitano che li ha rassicurati sulle mensilità arretrate, spiegando che il Piano economico e finanziario sarà portato in Aula per l’approvazione del consiglio, nella seduta di questa sera. Dopo l’approvazione sarà possibile deliberare le anticipazioni per gli stipendi arretrati. Gli operai “ex Sicilia Ambiente” transitati all’Ato, oltre un anno fa non possono essere trasferiti al Comune con decisione unilaterale dell’Ato e, quindi formalmente rimangono dipendenti della società d’ambito in liquidazione, che non svolgendo può il servizio in città non può farli lavorare a carico del Comune. La delibera che è stata dichiarata immediatamente esecutiva, è stata inviata all’Agenzia per i rifiuti, alla Regione, agli assessorati competenti al prefetto e per conoscenza alla procura della repubblica e sottolinea che a partire dal primo giugno nulla è più dovuto all’Ato. Intanto si esamina la documentazione contabile trasmessa dall’Ato al Comune che da mesi chiede di avere il dettaglio delle voci di spesa. Molte fatture sarebbero oggetto di contestazione per incongruenze riscontrate nel corso delle verifiche.