I troinesi sceglieranno con il nuovo sistema elettorale il loro sindaco tra i quattro candidati

Troina. Nelle elezioni di domenica e lunedì, i 9796 cittadini iscritti nelle liste elettorali del comune sceglieranno il sindaco e i 15 consiglieri comunali che governeranno Troina nei prossimi cinque anni. Molti si chiederanno come mai gli elettori sono 9796 mentre i cittadini residenti sono 9625. Di questi 9796 elettori ben 1853 sono troinesi che vivono per motivi di lavoro all’estero o in paesi e città di altre regioni italiane, soprattutto nelle regioni dell’Italia settentrionale. Dei 1853 troinesi emigrati, 1008 sono uomini e 845 sono donne. Tra quei 9796 elettori ci sono anche i 21 cittadini, di cui 5 uomini e 16 donne, dei paesi dell’Unione europea. Tra i 21 elettori di altri paesi europei si contano molti cittadini di nazionalità romena. Sono quattro i candidati alla carica di sindaco: Fabio Venezia sostenuto dalla lista dei 15 candidati al consiglio comunale “Troina, bene comune”, Fausto Giuffrida sostenuto dalla lista di 12 candidati al consiglio comunale “Cultura, lavoro e sviluppo per la rinascita della vetustissima”, Francesco Cantale collegato alla lista di 15 candidati al consiglio comunale “Insieme per Troina” e Salvatore Costantino collegato alla lista di 15 candidati consiglieri comunali “Partecipazione e progresso”. Rispetto alle precedenti competizioni elettorali comunali (l’ultima è stata quella del 2008), è cambiato il sistema elettorale. Troina ha una popolazione che è scesa al disotto i 10000 abitanti. Per i comuni con popolazione inferiore a 10000 abitanti, il sistema elettorale per eleggere il sindaco e consiglio comunale prevede l’elezione al primo turno del candidato che riporta il maggior numero di voti. Alla lista dei candidati al consiglio comunale collegata al candidato sindaco eletto, sono assegnati 10 seggi mentre alla lista collegata al candidato che arriva al secondo posto, sono assegnati 5 seggi. Nessun seggio alle liste collegate ai candidati che arrivano al terzo e al quarto posto. Si va al ballottaggio nel caso in cui i due candidati più votati ottengano lo stesso numero di voti. La legge prevede una diversa ripartizione dei seggi nel caso in cui la lista collegata a uno dei candidati sindaco non eletto ottenga il 50% più uno dei voti. In questo caso, 10 seggi in consiglio comunale sono assegnati alla lista dei candidati consiglieri comunali che ha ottenuto il 50% più uno dei voti, anche se è collegata a uno dei candidati che non ha vinto, mentre 5 seggi sono assegnati alla lista collegata al sindaco che è eletto. Non ci sono sondaggi che lasciano prevedere chi dei quattro candidati sarà eletto sindaco. Si possono fare solo delle considerazioni sulla composizione degli schieramenti in campo. Da queste considerazioni si possono fare delle previsioni con un buon grado di attendibilità. Non c’è dubbio che Fabio Venezia può contare sul sostegno dell’unico partito esistente a Troina, il Pd, che ha una sua solida organizzazione e un apprezzabile radicamento sociale tali da fargli guadagnare il primo posto nelle competizioni svoltesi di recente. A sostenere Fabio Venezia è la coalizione di centrosinistra (Pd, Psi, Associazione politico-culturale Re-esistenza e il gruppo che fa capo a Scorciapino), che si è rinsaldata in 5 anni di opposizione in consiglio comunale all’amministrazione di centrodestra. Parte in svantaggio invece il centrodestra nella corsa per conquistare la carica di sindaco. Parti consistenti del Pdl e dell’Udc hanno abbandonato al suo destino il sindaco di centrodestra Salvatore Costantino, che invece si ricandida. Quelli del Pdl e dell’Udc che ritengono perdente la ricandidatura di Costantino, hanno deciso di correre in soccorso del candidato Francesco Cantale, che rivendica di essere espressione locale del Megafono di Rosario Crocetta. A sostenere Costantino sono rimasti soltanto il Pds- Mpa, che non è proprio in buona salute, e alcuni pezzi del Pdl e dell’Udc. Francesco Cantale, che all’inizio della corsa si presentava come il candidato espressione del movimento civico “Per la rinascita” in contrapposizione al candidato del centrosinistra, Fabio Venezia, e in netta discontinuità con la passata esperienza amministrativa del centrodestra, adesso, con l’appoggio di quasi tutto il Pdl e di parte rilevante dell’Udc, si ritrova nel bel mezzo della faida tutta interna al centrodestra e al centro di un’operazione che ha tutti i caratteri del trasformismo. Non è un giudizio di valore, il mio, ma una semplice constatazione. Non c’è da meravigliarsi: il trasformismo è una pratica politica che fa parte della tradizione italiana che risale nientemeno al Risorgimento. Troina non può rimanerne indenne. E’ invece una novità e un’incognita il candidato Fausto Giuffrida, che, con il suo modo inusuale, per Troina, di condurre la campagna elettorale, punta a raccogliere il consenso di chi non si riconosce negli altri tre schieramenti e prova un senso di distacco dalla politica locale così come si è svolta negli ultimi anni.

Silvano Privitera