Volley. RoGa Agira promossa in serie B2

Agira. La serie B2 non è più un sogno, i pizzicotti a fine gara fanno effettivamente male e ciò significa che tutto è vero. Battendo 3-0 la Iperclub Social Volley Catania nella finalissima play off, la RoGa Volley Agira scrive un’incredibile pagina di storia. Per la prima volta ad Agira, piccolo paese di nemmeno 10 mila abitanti dell’entroterra siciliano, un team sportivo si ritroverà infatti tra pochi mesi a disputare un campionato nazionale.
Al PalaCannizzaro di Caltanissetta (campo neutro), non c’è stata mai storia. La differenza di valori in campo è stata subito evidente. Se quella catanese era senz’altro una squadra attrezzata, composta da giovani di cui sentiremo tanto parlare in futuro, la RoGa Volley Agira ha dimostrato invece di essere la squadra più forte del presente. Il 3-0 (25-16, 25-20, 25-21) rifilato al team avversario non lascia spazio a ulteriori commenti. Nella metà campo biancorossa, ci stavano i marziani: capitan Ivan Pidone, stratosferico e miglior realizzatore del match con i suoi 14 punti; il regista Adriano Balsamo, che ha voluto giocare, incantare e guidare la squadra nonostante il virus intestinale che lo ha colpito proprio prima del match; il beniamino di casa Alessio Capuano, incontenibile dal primo all’ultimo punto; il libero e anima del gruppo Rosario Gagliano, perfetto come ormai di consueto in questo 2013; l’intramontabile Liborio Torregrossa, che chiude (forse) la sua carriera in bellezza con il punto promozione, il punto che sa di vera e propria liberazione per i 400 instancabili tifosi partiti da Agira, ma anche da Catania, per sostenere a gran voce la RoGa; il leone Peppe Millauro, trasformatosi per l’occasione in ace man; e poi il fuoriclasse Daniele Desiderio che, a differenza della semifinale contro la Savio, non ha avuto stavolta nemmeno il tempo di pensare a fare la differenza vista la facilità del match e lo stato di grazia dei compagni. La RoGa che va in B2 è tanto made in Agira: nel corso della finale c’è stata la meritata passerella per il secondo palleggiatore, Dario Insabella, chioccia del gruppo, e a fare il suo ingresso in campo, è stato anche Giovanni Gagliano, giovane talento locale che ha tolto spesso le castagne dal fuoco nel corso della stagione così come l’altra grande promessa del volley locale, Luigi Livera.
A conquistare con passione e impegno la promozione, anche Salvo Giuffrida e Mauro Randazzo, che non ha potuto però prendere parte alla finale, dando al giovanissimo Salvatore Millauro la gioia di sedere in panchina assieme a papà Antonio, storico tecnico biancorosso, proprio nel giorno più bello. Doveroso sottolineare il lavoro dei vari dirigenti: dal presidente Gaetano Lupo, che invia su facebook da Malta “un sentito e commosso grazie a tutti”, aggiungendo: “siete stati grandi, avete strameritato il successo ottenuto”, al vice Ivan Mauceri, a Michele Gagliardo, Angelo Mantello, Vincenzo Terranova, Marcello Pagano e Marco Provitina a cui si aggiungono gli atleti dirigenti Rosario Gagliano, Dario Insabella e Peppe Millauro. Al rientro a casa, carosello di auto e poi grande festa in Piazza Garibaldi.

«E’ un sogno che inseguivamo da decenni e che siamo riusciti a concretizzare grazie a una stagione straordinaria e ad un gruppo meraviglioso che ha lavorato con la convinzione di poter raggiungere il traguardo», hanno detto in lacrime due delle bandiere del volley locale, il tecnico Antonio Millauro e il direttore generale ed ex presidente, Michele Gagliardo.
«Le ultime due settimane sono state in termini pallavolistici le più belle della mia vita – dice il libero e dirigente Rosario Gagliano, vera anima del progetto vincente della RoGa – sentivo l’adrenalina dentro, la convinzione di vincere era forte in tutti noi, a Caltanissetta ci siamo resi protagonisti di una grande prestazione, è stato un susseguirsi di emozioni, dall’inno nazionale fino al punto promozione. I tifosi sono stati meravigliosi, ci hanno seguito in 400, sembravamo ad Agira, e quando siamo rientrati in paese, hanno fatto sentire a casa loro, con cori e affetto, anche i giocatori di fuori. In una parola, fantastico. Ringrazio tutti coloro che hanno dato il massimo per il raggiungimento della B2».
Su Daniele Desiderio dicono: «Il suo arrivo ci ha dato sicurezza e ha messo timore alle squadre avversarie. Con la Savio, in semifinale, Daniele è stato decisivo». Liborio Torregrossa ci racconta l’emozione provata nel mettere a segno il punto promozione. «Una sensazione indescrivibile – dice il centrale ennese approdato alla Ro. Ga. a gennaio – è stata la ciliegina sulla torta, mi emoziono ancora solo a pensarci a distanza di un paio di giorni. Abbiamo vinto con merito e soddisfazione, tutta la squadra ha giocato alla grande». Torregrossa, 37 anni e autore di 13 punti in finale, annuncia poi così il suo ritiro: «Meglio di così la mia carriera non poteva chiudersi: una gran partita, il salto in B2 in un ambiente meraviglioso e il punto della promozione. Grazie a tutti». Queste, invece, le parole dell’agirino doc Alessio Capuano, determinante ancora una volta così come due stagioni fa nell’anno della promozione dalla D alla C.
«Finalmente si torna in B2 – dice l’universale ex Nicosia – sono davvero felice, è stata una grande stagione, per me e per tutta la squadra. Siamo stati molto bravi a superare le tante difficoltà che si sono presentate nel corso del campionato grazie alla forza e alla compattezza del gruppo. Abbiamo perso tante importanti pedine strada facendo: da Guglielmo Santiglia a Stefano La Greca e Federino Scardino, ma siamo riusciti ugualmente a conquistare con merito la promozione. Dopo la straordinaria vittoria di Paternò, abbiamo cambiato mentalità, siamo divenuti quasi imbattibili». Sul divorzio tra la RoGa e Willy Santiglia, avvenuto a metà stagione, Capuano dice: «Mi è dispiaciuto, con Guglielmo abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto, sin dai tempi di Nicosia. Da quando la squadra si è privata di lui, ognuno di noi ha saputo però assumersi le giuste responsabilità e ciò ci ha condotto a trionfare anche senza un grande giocatore quale Willy».
Poi ancora Adriano Balsamo, il regista, l’allenatore in campo, colpito da un virus intestinale poche ore prima della finale ma stoicamente in campo: «Ero convinto di non poter giocare, poi mi sono fatto trascinare dall’enorme entusiasmo che coinvolgeva tutta la squadra in quel momento. I ragazzi meritavano la B2, hanno lavorato sodo, ed è stato bello vederli crescere sotto la mia guida sia tecnicamente che mentalmente nel corso della stagione. Io ero positivo, la squadra stava attraversando un ottimo periodo di forma e aveva una voglia incredibile di raggiungere l’obiettivo davanti ai nostri incredibili tifosi, siamo stati i finalizzatori della loro volontà».

Emanuele Parisi