Valguarnera. Il pane caratteristico di San Giuseppe è all’esame di esperti per ricevere il marchio De.Co

Valguarnera. Il famoso pane di San Giuseppe, tipico prodotto della tradizione locale, che valorizza ed arricchisce annualmente le famose tavolate in onore del Santo, sarà oggetto oggi, (mercoledì) all’esame di esperti per ricevere il marchio De.Co (denominazione comunale d’origine). La prova di laboratorio si svolgerà presso un panificio locale. L’amministrazione comunale ideatrice del progetto, si prefige di valorizzare non solo il pane di San Giuseppe, ma tutta la filiera del grano duro locale. Lo scopo è quello del riconoscimento, promozione e tutela delle produzioni agroalimentari, con particolare riferimento proprio al pane di San Giuseppe, meritevole di evidenza per la sua caratteristica ed originalità. La denominazione certificata nasce appunto dall’esigenza di tutelare il prodotto, cercando di preservarne la qualità e la fiducia della clientela. Il pane di San Giuseppe è infatti conosciuto da tanti siciliani e non, per le sue caratteristiche forme. Il progetto, verrà realizzato con il supporto scientifico di Maria Grazia Lombardo, docente presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Catania, con la collaborazione di Andrea Scoto, funzionario della Provincia Regionale e Dario D’Angelo in rappresentanza dell’Ente Sviluppo Agricolo, sezione di Valguarnera. La prova di panificazione sarà effettuata dai panificatori alla presenza dei suddetti esperti, al fine di redigere le norme attuative e il protocollo di attuazione che diverrà vincolante per la certificazione e la denominazione comunale. I dati rilevati dalla prova di panificazione saranno propedeutici alla predisposizione del regolamento che verrà sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale. “Certificare il “Pane di S. Giuseppe”, tipico prodotto della nostra tradizione –afferma il sindaco Sebo Leanza- consentirà ai nostri panificatori di acquisire la loro tipicità nel contesto provinciale e regionale; la pubblicizzazione di questo prodotto certificato avrebbe una ricaduta positiva per lo sviluppo locale e costituirebbe, insieme al museo etnoantropologico e all’apertura del nuovo Museo, un ulteriore fattore di attrazione turistica. Se questa innovazione che proponiamo, prenderà corpo, potremmo seguire con la certificazione di qualità nella produzione, dei prodotti caseari e dei dolci tipici lavorati dalle pasticcerie che operano nel nostro comune”.
Rino Caltagirone