Troina, il centrosinistra vittorioso ha il compito prioritario di ripristinare le condizioni per il normale svolgimento del confronto politico

Troina. Dal centrosinistra, e in particolar modo dal Pd che di questa coalizione è il partito egemone, i cittadini troinesi, che l’hanno scelto nelle recenti elezioni amministrative per guidare il comune nei prossimi cinque anni, si attendono dei forti segnali di discontinuità rispetto alle modalità di governo sperimentate dal centrodestra negli anni 2008 – 2013. L’esito di queste elezioni ci consegna una situazione politica che si caratterizza per la presenza di una solida coalizione di centrosinistra, che è riuscita a fare eleggere il suo candidato sindaco ed ha conquistato 10 dei 15 seggi in consiglio comunale, per la frantumazione dello schieramento di centrodestra, che ha subito una pesante sconfitta, e per la sopravvivenza dell’eterogeneo cartello elettorale al quale sono stati assegnati 5 seggi. La vittoria del centrosinistra è nettissima. Lo scarto dei voti ottenuti dal centrosinistra rispetto ai voti conseguiti dagli altri tre schieramenti concorrenti è talmente ampio da non lasciare adito a discussioni. I rapporti di forza tra gli schieramenti contrapposti, che i risultati delle ultime elezioni misurano con estrema precisione, indicano un indiscutibile indebolimento di qualunque ipotetica forma di opposizione all’amministrazione di centrosinistra. Partiti come il Pdl, Udc e Mpa sono fuori dal consiglio comunale. Questi partiti, che prima delle elezioni erano delle strutture fragili, sono rimasti tramortiti dalla sconfitta. Ci vorrà uno sforzo titanico per rimetterli in piedi. Il cartello elettorale che conta 5 consiglieri comunali eletti, dovrà lavorare di buzzo buono per scongiurare la maledizione che perseguita i cartelli elettorali, che si volatilizzano dopo le elezioni. Non è auspicabile che il centrosinistra rimanga senza un’opposizione. Un corretto e normale funzionamento della democrazia, a qualsiasi livello, anche quello comunale quindi, richiede che ci sia una maggioranza che governi e un’efficiente opposizione che la controlli e la incalzi. La maggioranza di governo non deve farsi prendere la mano dalla boria di partito e nello stesso tempo resistere alla tentazione di mutuare dal centrodestra quella concezione tribale della politica che impedisce il normale svolgimento del confronto tra gruppi e schieramenti politici contrapposti. Per restare immune da queste “tentazioni”, è salutare la lettura, per chi non l’avesse ancora fatto, o la rilettura, per chi li ha già letti e studiati, della storica intervista di Eugenio Scalfari a Enrico Berlinguer, comparsa su “la Repubblica” del 28 luglio 1981, e del recentissimo documento, dell’aprile di quest’anno, di Fabrizio Barca “Un partito nuovo per un buon governo”. La politica è confronto di idee, di capacità di individuazione dei problemi e di soluzioni ai problemi di una comunità.

Silvano Privitera