Enna. Ultima seduta di Consiglio Provinciale. Bilancio del Presidente del Consiglio Massimo Greco

Oggi si è celebrato l’ultimo Consiglio Provinciale della storia della Provincia Regionale di Enna, si sente di fare un bilancio?

Sì certo, anche se per quanto mi riguarda il bilancio non è circoscritto al quinquennio ma al ventennio se consideriamo che sono presente ininterrottamente in Consiglio Provinciale dal 1994. Un tempo più esteso mi consente di contestualizzare meglio il trend istituzionale dell’ente Provincia, caratterizzato da un lento ma costante indebolimento. La Provincia Regionale in questi anni ha infatti risentito di problemi finanziari che hanno, nei fatti, influenzato negativamente ogni livello della decisione politica. Fattori esterni come i periodici tagli ai trasferimenti statali e regionali o come i limiti imposti dalle normative sul patto di stabilità hanno ridotto l’ente Provincia ad un ente improduttivo e idoneo solo ad assicurare le remunerazioni dei dipendenti.

L’impotenza della Provincia ha avuto effetti sulle politiche del territorio?

Certamente. Un Ente che non è più in grado di esercitare la funzione di indirizzo politico e di programmazione non è nelle condizioni di esprimere neanche quella funzione di coordinamento delle politiche di sviluppo locale. Ogni Comune della provincia si muove in ordine sparso senza una comune strategia e senza rendersi conto che la desertificazione territoriale delle zone interne non sta risparmiando nessuno. Da qui a un decennio assisteremo ad un preoccupante svuotamento di tutte le città dell’entroterra siciliano a vantaggio delle città metropolitane di Palermo, Catania e Messina e, ancora peggio, di quelle europee come Londra e Berlino. Ecco perché ho proposto alla neo costituita “cabina di regia” di affidare l’incarico di coordinamento della stessa all’Università Kore. La Kore rimane infatti l’unica Istituzione dotata delle caratteristiche intrinseche ed estrinseche per promuovere una coscienza condivisa all’interno della aree interne della Sicilia. La sfida del futuro si giocherà in questi termini e la classe dirigente sarà tale solo se saprà leggere questi fenomeni e proporre soluzioni per governarne i repentini processi di cambiamento.

A proposito di classe dirigente non ci pare che questo ultimo Consiglio abbia brillato per qualità dei suoi componenti.

Questo è vero ma riguarda indistintamente tutti i livelli della rappresentanza democratica: dai consigli comunali, all’ARS, al Parlamento. La classe politica è stata selezionata da partiti politici la cui crisi di autorevolezza è nota a tutti. Se i partiti continuano a selezionare mediocri è ovvio che le Istituzioni saranno rappresentate da mediocri, ancorchè democraticamente eletti. Fin quando i partiti politici verranno frequentati solo da marionette telecomandate ad uso dei soliti dirigenti è impensabile che si possa assistere ad un reale cambiamento. E comunque, avendo girato per la Sicilia posso dire che i nostri Consiglieri non sono meno di quelli delle altre Province. Peraltro, molti di questi sono stati eletti nel corso del mandato elettivo Sindaci e Deputati regionali.

Qualcosa di cui va orgoglioso e qualcosa di cui si è pentito.

Un’azione di buona politica è stata certamente la creazione dell’Università Kore di cui vado orgoglioso avendo contribuito non solo alla sua genesi, attraverso il Consorzio Ennese Universitario, ma anche alla sua difesa nei momenti più delicati, riuscendo sempre a guardare asetticamente le questioni, pur sapendo che non tutti  i leaders della politica locale risultavano animati dai medesimi sentimenti. Mi sono pentito di non avere mai voluto avere ruoli di governo avendo sempre preferito quelli di indirizzo politico. Col senno del poi posso dire che da Presidente della Provincia, o anche più semplicemente da Assessore avrei, probabilmente, perso meno occasioni a vantaggio del territorio di quelle che hanno perso gli altri. Esperienza politica ed amministrativa ed un minimo di competenza in materia di enti locali, potevano da me essere meglio capitalizzate nell’esercizio dei mandati elettivi ricevuti.

Un Consigliere che ricorderà con piacere ed uno che preferirà dimenticare.

Tanti sono i Consiglieri che ricorderò con piacere. Fra questi certamente il collega Lorenzo Granata con il quale ho condiviso questo ventennio di impegno alla Provincia. Nell’ultimo scorcio della consigliatura ho avuto occasione di apprezzare l’impegno politico e l’integrità morale del collega Salvo La Porta. Ovviamente non tutti i colleghi Consiglieri si sono sintonizzati sulle mie stesse frequenze politiche ed istituzionali, ma nessuno merita di essere da me dimenticato.

Lo vedremo in una prossima competizione, magari per la sindacatura ennese?

No, ribadisco quello che ripeto già da due anni. Il mio impegno, soprattutto negli enti locali, finisce qua. Continuerò a lavorare per questo territorio indossando altri abiti, quello professionale, quello culturale e quello del volontariato. E’ giusto non abusare di un elettorato che mi ha sempre premiato con numeri di tutto rispetto, contribuendo con convinzione alla creazione di una nuova classe politica fatta di giovani competenti e dotati di responsabilità civica prima ancora che partitica.