A Monreale si raccolgono le composizioni musicali disperse di Ignazio Sgarlata

Un sacerdote, poeta e musicista, Ignazio Sgarlata autodidatta, nato a Chiusa Sclafani componeva musiche per il Duomo di Monreale e per la gloriosa sua diocesi, che ora gli dedica un Istituto di Scienze Religiose, a pochi passi dal seminario.

Sgarlata non scriveva lettere d’amore come il parroco di Pietro Mazzamuto, ma liriche, preghiere e messe in musica per il Duomo di Monreale, ispirato dalla arte dei mosaici degli antichi catechisti (1) e accompagnava i fedeli laici nel culto e nei momenti solenni della Chiesa.

Era nato a Chiusa Sclafani il 7 ottobre del 1917, nella città che ha sempre onorato
la musica e la cui banda, ricca di trofei, prepara annualmente un concerto super affollato da amanti della bella musica, provenienti dai comuni vicini e lontani presso la Badia, il monumento restaurato, che fa da scenario meraviglioso alle più partecipate manifestazioni della comunità.

E Sgarlata ha accompagnato, da ragazzo, la banda per le strade di Chiusa e dei paesi vicini, (Giuliana, Bisacquino, Palazzo Adriano, Contessa Entellina) ad ogni festa, quasi un momento promozionale per appassionare alla musica i ragazzi, di generazione in generazione e svolgere, così una promozione di attività culturali legate alla musica ,ancora oggi presenti.

Nel settembre del ’30 entrò nel Seminario di Monreale, ove compì gli studi dal ginnasio al liceo; la letteratura, la musica, la teologia e la filosofia, sono i campi in cui eccelse.

Gaspare Mandalà, che fu un suo studente, trae un profilo della personalità del Nostro, scegliendo come titolo nella prefazione de “La Folgore ” Storia di un’anima (3) ed oggi lo ricorda sul mensile della diocesi di Monreale in “Giornotto” (4), rilevandone le doti di grande sacerdote e insegnante. Sgarlata scriveva:
“S’io sento in me una voce che mi canta:/-Anima vola su l’eccelsa cima!.(…..)
Perché in così piccola creta / ci pose Dio un’anima / così sempre inquieta? / Lascia, o poeta:/ lascia ch’io protenda/ tutto l’essere mio verso la meta / che giovinezza e canto e poesia / m’additano radiosa./…”.

E, in “Storia di un’anima”, c’è il sacerdote, poeta, compositore autodidatta nel settore musicale, maestro di una generazione di sacerdoti, di artisti e di professionisti, che studiarono presso il Seminario e presso gli Istituti pubblici, che lo ebbero come insegnante, e tra questi il prof. Roberto Oddo, che nel 1982 si fece promotore, con altri suoi stimatori ed allievi, dell’Associazione Artistico Musicale Ignazio Sgarlata.

“Le sue lezioni, ricorda Mandalà, ne “La Folgore”, erano vive e coinvolgenti. Affascinava con la sua facilità di parola e l’eleganza del dire, l’acutezza delle analisi e la capacità di aprire orizzonti che andavano quasi sempre oltre l’ambito, necessariamente un po’ angusto della routine scolastica o dei limiti programmatici e disciplinari. Aveva scoperto, quasi d’istinto, il carattere interdisciplinare del sapere, compiendo delle scorribande in ambiti, che potevano sembrare lontanissimi dai suoi interessi prevalenti, quelli di tipo umanistico o letterario” (3). Era anche appassionato di astronomia .

Nel ’41 Sgarlata aveva ricevuto l’ordinazione sacerdotale, quasi in contemporanea con Pietro Marchisotta di Giuliana (5); era scoppiata la guerra e visse i primi anni del ministero sacerdotale a Chiusa Sclafani. Suoi compagni di Seminario, i Giulianesi Giuseppe Napoli, Audenzio Cavallino, Calogero Alduino (6), Ferdinando e Gaspare Musso.

Poi, negli scritti, in diverse riviste, scopre l’attitudine alla letteratura e la sua chiamata all’insegnamento di Lettere al Ginnasio ed in seguito di Letteratura italiana al liceo e Musica e Canto gregoriano al corso teologico nel Seminario di Monreale, apprezzato dai discenti, che ne hanno conosciuto le doti e dalla Curia e dagli arcivescovi, che si sono succeduti nelle sede dell’Archidiocesi.

Nel duomo di Monreale, ove il vecchio ed il nuovo testamento dalle pareti mosaicate parlano da secoli ed aprono alla fede i visitatori del mondo (7) Sgarlata trovava ispirazione alle le sue prime composizioni liriche e musicali, tra l’oro e gli incensi delle celebrazioni eucaristiche, quando incedevano solenni S.Ecc.za Mons.Filippi, l’Arcivescovo che lo ha accolto in Seminario, e poi S.Ecc.za Carpino, seguiti da un folto clero e dalla folla di studenti seminaristi e di popolo. E tante volte ha suonato all’organo ed ha diretto i Cori.

A quel duomo e nel ricordo di Sgarlata, un suo emulo ammiratore e allievo, Rosario Colletti dedicherà la sua grande opera musicale “Il Pantocratore” (8 ) scritta per la XX settimana internazionale di musica Sacra di Monreale,voluta da S.E.Cataldo Naro, mentre ha voluto musicare, alla memoria del suo maestro, alcune sue le liriche giovanili, Inganno, Quando domani (9).

La casa editrice Carrara di Bergamo ha edito numerose sue composizioni mentre altre sono state pubblicate in proprio e le troviamo in un CD, in attesa della raccolta e della registrazione dell’intera opera, per iniziativa in corso dei suoi estimatori e della archidiocesi. Siamo in molti ad attenderla.

L’arcivescovo Cataldo Naro, l’amico di studi e di pensiero, ricordato dall’attuale successore Mons.Michele Pennisi, nell’omelia dell’insediamento, anche per il comune culto della memoria e della produzione musicale, letteraria e storica dei beati, dei santi, come dei pensatori e degli artisti della Diocesi (10).

Naro aveva chiamato, al riguardo, Giuseppe Mandalà, Sebastiano Gaglio, Nino Licciardi, Ferdinando Russo, Rosario Colletti, Pietro Aiello, Roberto Oddo, Rino Terranova, Giuseppe Licciardi, Innocenzo Bellante, perché istituissero un’”Accademia Musicale e letteraria “, con il sostegno dell’Archidiocesi, per non disperdere nessuna opera dei musicisti di musica sacra e profana e quella dei letterati e degli storici della diocesi.

Era pensare alla grande, al Museo diocesano, che ha visto la sua realizzazione, sotto la guida di mons. Salvatore Di Cristina, all’Istituto Ignazio Sgarlata ed a tutte le iniziative, come l’agognata Accademia musicale e Letteraria, atte a testimoniare le opere creative della cristianità diocesana, la produzione artistica, l’attenzione alla musica, ai compositori ed agli artisti, quasi un dovere per la continuità della produzione culturale, che aveva resa riferimento mondiale dei beni artistici, ispirati dalla fede, la città di Monreale.

E nelle iniziative recenti della Archidiocesi di Monreale ritroviamo l’eco di una tradizione, che non si spegne, nella mostra realizzata in occasione del Cammino delle Confraternite d’Italia (11) con la collaborazione del segretario nazionale R.Clementini della Federazione delle Confraternite laicali d’Italia ,voluta dall’Arcivescovo Salvatore Di Cristina e nell’evento della “Sicilia Ritrovata” di Arti decorative dai Musei Vaticani e dalla Santa Casa di Loreto, ospitato nel museo diocesano (12).

Il sogno del recupero delle opere di Don Ignazio Sgarlata sarà ripreso, anche perché non isolato. Un suo emulo Giuseppe Liberto, sacerdote e musicista proveniente da Chiusa Sclafani è stato per anni maestro, direttore della Cappella musicale pontificia Sistina e poeta.

Naro aveva rilevato, con una certa amarezza, che anche delle oltre mille composizioni di Rosario Colletti, moltissime sono rimaste nei cassetti del compositore e solo alcune, tra cui gli inni, fanno ormai parte dei repertori delle bande comunali e delle orchestre sinfoniche.

Sgarlata ,come molti dei suoi allievi, componeva la musica per diletto, da autodidatta, per l’ispirazione che riceveva, per elevare una preghiera senza fine, rivolta al Creatore, che donava ai laici ed ai sacerdoti talento per cantare le lodi e le vicissitudini della vita.

Poco conosciute le sue “Messe”, (la sua prima Messa in italiano dopo la pubblicazione del Documento conciliare “Sacrosanctum Concilium”), dall’ambito della diocesi si diffuse a livello nazionale, “per il raro equilibrio che l’autore, riuscì a realizzare, risolvendo in modo magistrale i non facili problemi del rapporto fra parola e musica, melodia e rito. Seguì la sua seconda Messa “Salus Infirmorum“
e fu un insegnamento finale della sua produzione dedicata al canto liturgico.

Sgarlata dedicava le poesie, come le composizioni musicali, ai suoi discepoli, ai fedeli della Chiesa di Monreale, per alcune celebrazioni eucaristiche, per cantare le lodi del Signore, accompagnando e compartecipando le celebrazioni religiose.

Qualcuna delle sue composizioni, come il “Magnificat” , la cui esecuzione nel Duomo, fu affidata ai professori del Teatro Massimo di Palermo, è in atto perduta;
delle altre composizioni, attendiamo la pubblicazione. La Banda musicale di Chiusa Sclafani, nei suoi prossimi concerti, dovrà recuperare qualche composizione del suo ricordato e amato sacerdote musicista e sarà ancora un evento risentire la musica del film “Sister Act “ La svitata in abito da suora”, del regista Emile Ardolino ed il Salve Regina trasmesso dalla Rai di New York.

Il Nostro si era rifiutato di commemorare la ricorrenza del suo 25° di sacerdozio con cerimonie pompose ed autocelebrative a Monreale, rifugiandosi, per l’occasione, a pregare in un ritiro spirituale, presso l’Abbazia dei Monaci Benedettini

Noi per ricordarlo riprendiamo da La Folgore la preghiera al Signore dal titolo Inganno: “Mi credono ricco,Signore/ E sognano /scrigni ripieni/ di ori,di gemme/di pietr preziose/.Ma tu guardi/ la mia livida carne tra i cenci/ e vedi /che stento la mano tremante/ nel limitare della tua Casa…/Io sono un mendico: Signore!

E come un mendico Don Ignazio Sgarlata si spegneva a Monreale, il 17 marzo del 1980, fulgida figura di sacerdote, poeta, musicista, che ha amato la sua Chiesa ed ha onorato la comunità cristiana in cui ha vissuto.

Ferdinando Russo
onnandorusso@alice.it

1) Istituto di Scienze religiosa don Ignazio Sgarlata, www.isr-monreale.it
1a) I.Sgarlata, La Folgore, con prefazione di Gaspare Mandalà, Editrice Letteraria Internazionale, nella collana Poeti Italiani Contemporanei.
2) I.Sgarlata,in CD ,www.isr-monreale.it.
3) G.Mandalà,in Prefazione a La folgore, come sopra
4) Giornotto in www.giornotto.it Mensile d’informazione, formazione e cultura pastorale dell’Archidiocesi di Monreale
5) F.Russo in Arciprete Pietro Marchisotta –Biblioteca comune Giuliana
6) F.Russo, Calogero Alduino -Il sacerdote contadino in CNTN –Palermo e in www.comune.Giuliana.pa
7) TV 2000 Giugno 2013 Il Credo, attraverso i mosaici di Monreale
8) F.Russo Rosario Colletti Musiche e liriche in CNTN, Anno IV N.39 GIGNO 2004 Palermo.
9) R.Colletti – Composizioni e concerti in www.rosario colletti:it
10) S.Di Cristina (a cura) Figure di santità nella Chiesa di Monreale nel Novecento raccolte da Cataldo Naro.
11) F.Russo La Mostra del cammino delle Confraternite in www.vivienna.it
12) M.F.Carlino in “Giornotto-Anno XII,N.6