Enna. L’Area Industriale di Dittaino doveva essere fattore di sviluppo

Enna. Intorno agli ’60 l’Area Industriale di Dittaino nacque per essere un’importante fattore di sviluppo ed addirittura intorno agli ’90 tra le istituzioni della provincia fu sottoscritto il “Patto Territoriale per lo sviluppo “ con la distribuzione alle varie ditte che presentarono progetti circa 147 miliardi delle vecchie lire ed altri soldi dalla legge 488, mentre dai Piani Integrati territoriali (Pit) arrivarono circa 10 miliardi delle vecchie lire per la realizzazione delle rete fognarie in tutta l’area di Dittaino, che stava diventando, anche per le tante agevolazioni fiscali e i costi bassi dei terreni un punto di riferimento per le grandi industrie in quanto la zona era a pochi chilometri dall’autostrada Palermo- Catania, a mezz’ora dall’aeroporto di Catania, ad un ‘ora e mezza da quello di Palermo. Le imprese nazionali e regionali arrivarono, ebbero un certo sviluppo, si incominciò a pensare ad un allargamento dell’Area I industriale, di un nuovo piano regolatore, la possibilità di aprire una zona per la logistica. Tutto faceva pensare veramente a Dittaino come fattore di sviluppo per l’intero territorio. Invece con l’arrivo della crisi globale, con la gestione da un commissario all’altro del consorzio, da più di cinque anni si assiste ad un lento ed inesorabile declino di quest’area industriale, che avrebbe potuto essere importante per tutti e non lo è stata. La scomparsa del tubificio Sipem, che aveva le commesse, essendo stata un ‘impresa di primo piano, è stata la prima avvisaglia di questa crisi, l’Ipra in amministrazione controllata, produceva filtri sanitari, oggi le imprese che hanno chiuso i battenti o che stanno per chiudere sono parecchie e preoccupano perché significa la perdita di numerosi posti di lavoro, perché la maggior parte di queste imprese non sono nelle condizioni di lottare ad armi pari con il commercio globale. Ci sono ancora delle azienda che resistono, anche se accusano molto i segni della crisi, ma la qualità dei loro prodotti è molto competitiva, l’impegno dei titolari è enorme per cercare di superare questo momento difficile, basterebbe citare il panificio industriale “ValDittaino” per rendersi conto della qualità dell’azienda, in attività il pastificio Cerere, anche se in questo momento ci sono problemi di organico e quindi cassa integrazione, ad agosto dovrebbe entrare in produzione l’impianto di Biomasse per la produzione di energia elettrica.