“Qua la zampa” di Troina adotta due cani con gravi patologie

“Qua la zampa” ridà la vita ad una povera cagnolina destinata alla morte. Molly, questo il nome dato alla piccola randagia, una delle tante trovate per strada oltre due mesi fa, in condizioni particolarmente difficili.
“Affetta da displasia bilaterale alle zampe anteriori, Molly era uno scheletro che vagava tra l’indifferenza degli automobilisti, ci racconta Silvestro Militello, uno dei promotori dell’associazione, che nella vita fa il vigile urbano. Era pienissima di zecche e parassiti quando l’abbiamo trovata, continua Silvestro Militello, oltre a tutte le altre problematiche, per questo l’abbiamo subito portata al centro veterinario di Agira, dal dr. Ivano Scaminaci. Un caso difficile e toccante, ma grazie alle cure e a tanto amore, Molly è guarita”.
È visibilmente commosso Silvestro Militello mentre racconta la storia di Molly, questo lascia trasparire l’amore infinito verso gli animali, in particolare per quelli che nessuno vuole.
La storia di Molly, però, ha un lieto fine ancora più commovente. Infatti, l’associazione “Qua la zampa” è riuscita a trovargli una casa. Molly è stata adottata da Carmelo L’Episcopo, un generoso troinese, il quale, colpito dalla triste storia, non ha esitato a prenderla con se. In verità, Carmelo L’Episcopo non è nuovo a questi atti di generosità, nei mesi scorsi, infatti, si era fatto carico di un cane cieco, che il precedente padrone voleva abbattere. Lui l’ha curato e gli ha permesso di continuare a vivere in modo dignitoso.
Sono passi da gigante quelli che sta compiendo l’associazione “Qua la zampa”, nata da poco più di un mese e mezzo, sotto la spinta di Silvestro Militello e Martino Pata, che ad oggi si compone di circa 20 membri. Barbara Impellizzeri, è il presidente, con lei fanno parte dell’associazione: Maria Iacona, Isabel Bottitta, Pinuccia L’Episcopo, Silvestro Militello, Martino Pata, Igor Castellano, Valentina Messina, Giuliana Siciliano e Salvatore Faro.
Tra gli obiettivi dell’associazione quello di contrastare il fenomeno del randagismo e sensibilizzare i cittadini a questo delicato argomento.
“Non vogliamo assolutamente sostituirci alle competenze e ai doveri dell’amministrazione comunale, continua Silvestro Militello, bensì dare il nostro piccolo contributo al fine di alleviare questo fenomeno a Troina. Abbiamo effettuato decine di interventi di tasca nostra, e sempre di tasca nostra gestiamo un piccolo rifugio che la vecchia amministrazione ci ha parzialmente ristrutturato, per il resto non godiamo di alcuna sovvenzione o contributo”.
La grande umanità mostrata verso gli amici a quattro zampe, però, spesso viene fraintesa, ma l’associazione non può occuparsi di tutti i cani randagi del paese, anzi, chiede aiuto, facendo leva sulla sensibilità e sulla generosità dei troinesi.

Sandra La Fico