Piazza Armerina. Commercianti villa del Casale: area a rischio salute

Piazza Armerina. Appello dei commercianti dell’area attigua alla Villa romana del Casale alle istituzioni. A quanto sembra i disagi vissuti dai commercianti di souvenir non hanno ancora trovato una soluzione condivisa. Qualche giorno fa era giunto a conclusione il lungo iter per l’assegnazione dei manufatti nella nuova area, la cosiddetta area Pit 11, creata grazie ai finanziamenti ottenuti con i Progetti integrati territoriali, ma sarebbero affiorate nuove e urgenti problematiche per il comparto dei commercianti che a detta degli stessi potrebbero creare disservizi anche ai migliaia di turisti in visita ogni giorno in uno dei più conosciuti e apprezzati siti Unesco, la Villa romana del Casale.
A esporre la situazione è Raffaella Motta, artigiana ceramista e portavoce dei commercianti autorizzati: “Entro la fine di questa settimana – spiega – procederemo allo sgombero dei nostri stand posti lungo la strada provinciale 90 e al definitivo trasferimento delle nostre attività nei manufatti assegnati con regolare contratto di locazione decennale. Grazie alla precedente amministrazione abbiamo ottenuto un’autorizzazione al commercio definitiva, la tanto agognata tipologia A, e la possibilità di pensare al nostro futuro lavorativo con molta meno ansia e con l’entusiasmo di operare in una zona strategica per il passaggio di migliaia di turisti al giorno”.
Ma la portavoce sottolinea le problematiche: “Tuttavia ad oggi l’area versa in condizioni ai limiti del disagio fisico e a rischio per la salute tanto per chi ci deve lavorare quanto per i turisti. Infatti tutta l’area di parcheggio e quella commerciale è invasa dalle sottilissime polveri di cemento rischiose per le vie respiratorie, è totalmente al buio, e manca di tanti accorgimenti estetici ed essenziali anche sotto il profilo logistico. In origine il progetto approvato per 6 milioni di euro prevedeva la presenza di 30 manufatti dotati ciascuno di bagno a uso privato, aria condizionata e pensilina esterna per consentire ai turisti di ripararsi dalla pioggia e dal sole durante il loro momento di shopping. Oggi invece i manufatti insistono in un’area spoglia, esposti al sole e alle intemperie, con uno spiazzo privo di pavimentazione adeguata e tutto intorno vortici di polvere assurdi che mandano in tilt anche i sistemi elettronici”.
Infine aggiunge: “Facciamo appello alle Istituzioni e in particolar modo alla sensibilità del nuovo sindaco Filippo Miroddi e del direttore dell’Ente parco archeologico, Guido Meli, perché si attivino al più presto per un tavolo di concertazione e risolvere una volta per tutte questa problematica, trovando i fondi necessari. Da parte nostra, cioè dei commercianti autorizzati, c’è la ferma volontà di lavorare e cooperare per l’organizzazione di un’area commerciale invidiabile che concorra a conferire onore al nostro sito archeologico, ma chiediamo che si trovino in tempi brevissimi le risorse economiche per i lavori indispensabili a rendere l’area fruibile senza rischi per la salute”.
Marta Furnari