Piazza Armerina. Disfunzioni al Chiello denuncia del Presidente diritti del malato

Piazza Armerina. Sempre guai e polemiche per il nosocomio del Chiello a Piazza Armerina. Oggi è il turno del presidente per i Diritti del Malato dott. Rodolfo Carcione. “Con una ricorrenza che impressiona – afferma – leggo sulla stampa le dichiarazioni di politici e di responsabili dalla ASP di Enna, riguardanti il futuro e l’organizzazione sanitaria dell’Ospedale Chiello. Ci viene ammannita la solita tiritera del potenziamento, delle ristrutturazioni o delle migliori organizzazioni di servizi sanitari, che confortano i cittadini di Piazza Armerina e quelli del vasto territorio che verte intorno all’ospedale Chiello. Quello che si verifica successivamente, però, lascia in tutti sconforto e amarezza, perché contrasta macroscopicamente con quanto garantito a tutela della salute dei cittadini”. Lo stesso presidente prende ad esempio un fatto molto significativo riguardante la TAC. “Nei mesi scorsi la struttura del Chiello ha perduto il sostegno diagnostico della TAC diventata inutilizzabile per un guasto che avrebbe comportato una spesa quasi insostenibile e praticamente inutile, essendo l’apparecchiatura ormai obsoleta. Come è evidente a tutti la TAC per la medicina moderna assume una funzione diagnostica rilevante che il personale medico trova ormai insostituibile. Il guasto di detta apparecchiatura, (acquistata circa sedici anni or sono non dall’Azienda, ma direttamente dai cittadini del Comitato appositamente creato e con il contributo del Comune di Piazza Armerina, della Chiesa Cristiana Avventista e di altri ha reso impossibile il lavoro dei medici, che seguivano, peraltro, pazienti piazzesi e di tutte le zone vicine – quali Aidone, Valguarnera, Barrafranca Pietraperzia, Ramacca, Riesi, Mirabella Imbaccari, Troina, e di tanti altri grossi centri, in quanto questi cittadini non trovavano posto nelle strutture locali per le incredibili lunghezze delle liste di attesa si sono sempre rivolti compresi anche cittadini di Enna che non trovano posto all’Umberto I dove la TAC è stata inutilizzabile fino ad ieri e la nuova risonanza magnetica funziona ancora soltanto per diagnosticare danni alle articolazioni ed alla muscolatura, lasciando scoperti settori come l’encefalo o il total body”. Il dott. Rodolfo Carcione da tempo si sta battendo sui problemi che affliggono i malati e ormai le denunce sul degrado e sl silenzio dell’Asl sono all’ordine del giorno. “Vista la gravissima carenza nei servizi – conclude – che si era verificata, le lamentele dei cittadini e la vastissima eco propagatasi, l’Azienda ben cinque mesi or sono aveva ufficialmente comunicato tramite stampa la decisione di acquistare, in sostituzione di quella guasta e non più riparabile anche perché ormai obsoleta, una nuova TAC a 16 strati (quella che costa di meno), che avrebbe sopperito alle necessità diagnostiche verso migliaia di cittadini. Da allora sono trascorsi quasi sei mesi, tanti discorsi sono stati fatti, ma la delibera per l’acquisto non è stata ancora fatta, né si profila all’orizzonte alcuna speranza di immediata soluzione. I medici, nel frattempo, si disperano non riuscendo ad avere il conforto di esami diagnostici adeguati.
L’Azienda tace, i politici hanno altre cose a cui pensare ed i cittadini aspettano!

Piero Cancarè