Leonforte vanta altre cinque cinture nere di karate: tutti giovanissimi

Leonforte vanta altre cinque cinture nere di karate. Infatti i giovanissimi Francesco Romano (13), D’Alotto Vincenzo (13), D’Alotto Kevin (12), La Delfa Vittorio (13) e la diciassettenne Marilena Muratore allievi della Maestra Stella Maria della palestra New Body Line di Leonforte, hanno sostenuto l’esame di passaggio di dan che gli ha permesso di cingersi dell’ambita cintura nera (1° Dan). L’esame si è tenuto a Scoglitti (RG), domenica 30 giugno, dinanzi alla commissione tecnica presieduta dal maestro Gianni Ferrara direttore tecnico dell’ AFKCI (Accademia Fudokan Karate Csain Italia), dopo il consueto stage diretto dallo stesso. Adesso salgono a bene 7 gli allievi del Dojo (palestra) di Leonforte ad aver conquistato la cintura nera negli ultimi due anni sotto la guida di Maria Stella, allieva del maestro Giuseppe Di Blasi della Seiken Karate Club Enna, la quale opera, grazie alla guida dei suoi tecnici, ormai da sette anni anche a Leonforte (palestra New Body Line) e da poco più di un anno anche a Villarosa (Palestra Salus Sport), diventando, nel tempo, una realtà sempre più affermata nel territorio provinciale. l Maestri sono molto soddisfatti del cammino svolto in questi anni dai propri allievi, perché non è facile affrontare le difficoltà ed i sacrifici che comportano i numerosi anni di allenamento. La cintura nera non è il punto di arrivo ma solo l’inizio verso la vera conoscenza del karate, inteso come una disciplina che porta ad una crescita tecnica ma soprattutto ad uno sviluppo globale della personalità di ogni praticante. Infatti tra karateka si parla di “karate do”, in cui il termine “do” assume il significato di “via” che indica il percorso spirituale che si affianca a quello tecnico svolto da ogni praticante. Il karate do (letteralmente “via della mano vuota”) acquista come obiettivo primario la crescita interiore, da ottenere attraverso la pratica tecnica. Ogni praticante dovrebbe raggiungere accanto al benessere fisico e alla capacità di autodifesa, un buon equilibrio emotivo, conoscenza e fiducia nelle proprie capacità e consapevolezza dei propri limiti. Tutto questo bagaglio spirituale deve poi essere trasferito fuori dalle mura del “dojo” nella vita di tutti i giorni.