La comunità di Valguarnera piange Roberto Rivoli

Valguarnera. La comunità piange Roberto Rivoli, morto a soli vent’anni per un tragico incidente stradale. Una vita spezzata, una morte nel momento più bello della propria esistenza, nell’età in cui si nutrono speranze e aspettative. Il destino a volte è veramente crudele. Uno schianto tra la sua Punto grigia e una Mercedes l’hanno strappato via per sempre giovedì mattina, all’affetto di familiari, amici e della sua fidanzatina Alessia. L’incidente, com’è noto, è avvenuto all’altezza del bivio Floristella, vicino Valguarnera, su quella famigerata strada provinciale n. 4, sulla quale ormai le morti non si contano più, tante sono le croci che fanno bella mostra di sé. Le dinamiche dell’impatto sono al vaglio dell’autorità giudiziaria, Roberto è morto sul colpo mentre il conducente della Mercedes Salvatore Furiere di 43 anni di Piazza Armerina è stato trasportato d’urgenza a bordo dell’elisoccorso al Sant’Elia di Caltanissetta. A nulla sono valsi i tentativi di rianimare Il giovane valguarnerese da parte degli operatori del 118. Chi era Roberto Rivoli? Un ragazzo solare, pieno di vita, nonostante seri problema familiari. Viveva come un uomo grande, nel quartiere di San Francesco, accudendo il fratellino Marco di 15 anni e la nonna. I suoi genitori separatisi da tempo avevano una loro vita, il papà abita al Nord Italia e la mamma ad Enna. Roberto ha lavorato recentemente a Valguarnera in una pizzeria del luogo, serviva ai tavoli, condiva i panini ed effettuava il servizio pizze a domicilio, lo conoscevano tutti per il carattere gioviale, allegro e per la sua disponibilità. “Era un ragazzo che non stava fermo mai un minuto- afferma Fabio Maugeri- titolare della pizzeria ove Roberto lavorava- un ragazzo altruista e ben voluto, il suo pensiero era sempre rivolto a suo fratello Marco di 15 anni che quando lui lavorava rimaneva solo a casa. Per Marco, Roberto era come un papà, lo chiamava sempre per sapere cosa stesse facendo. Siamo addolorati, frastornati, per noi era uno di famiglia”. E proprio il piccolo Marco quel tragico giorno di giovedì si trovava in viaggio assieme agli amici dell’oratorio per una piccola gita giornaliera. Alla ferale notizia, i responsabili della gita hanno fatto subito marcia indietro e sono tornati a Valguarnera. Roberto sino all’anno scorso frequentava la quarta classe dell’Istituto Geometri di Piazza Armerina, poi decise di ritirarsi, non arrivando al diploma. Chi lo conosceva dei professori, lo descrive come ragazzo eccezionale, pieno di idee e iniziative sempre prodigo ad aiutare gli altri. Non stava mai con le mani in mano, oltre a studiare, all’interno della scuola era sempre dedito a fare qualcosa. Sono molti i compagni che oggi lo piangono. La sua grande passione era però la musica, suonava nella banda cittadina Santa Cecilia e i suoi tanti amici e colleghi non riescono ancora a capacitarsi per una morte così assurda.

Una intera comunità si è stretta attorno alla sua bara per tributargli l’ultimo saluto. La commozione era palpabile negli occhi di tutti. Tutti avevano qualcosa da dire per ricordare Roberto, ragazzo, semplice, aperto, gioviale. La messa è stata celebrata dal parroco don Francesco Rizzo coadiuvato da tutto il clero locale. Molti i ragazzi presenti: compagni di scuola, di oratorio, di strada, piangevano tutti. In prima fila affranti i genitori, il fratello Marco, la nonna e la fidanzatina. Fuori un lungo striscione recitava: Roberto, ti ricorderemo sempre così. A ricordarlo, in Chiesa durante la messa alcuni ragazzi dell’oratorio e un giovane collega della banda musicale Santa Cecilia. “Ciao Roberto sei stato un eccellente sassofonista, ti abbiamo visto sempre sorridente, nonostante alcune avversità della vita e ti ricorderemo sempre col sorriso stampato sul tuo bel faccione.” Ed un altro: “Sei stato sempre un piccolo- grande uomo, adesso hai spalancato le ali per volare in cielo, non ci scorderemo mai di te”. All’uscita dalla Chiesa un lungo applauso, accompagnato da petali di fiori lanciati in aria.
Rino Caltagirone