Enna. Concessioni patrimonio Comune gratuite: negati gli atti. Approvata mozione

Enna. A seguito di una accesa discussione d’aula, sottolineata anche da un piccato intervento del Sindaco Garofalo, sull’iniziativa promossa dal Consigliere comunale Roberto Falciglia (nella foto), capogruppo di Grande Sud al Comune di Enna, volta a sollecitare il controllo sulla regolarità amministrativa delle concessioni a titolo gratuito o di compensazione degli immobili e delle aree comunali, il Consiglio comunale di ieri, all’unanimità ha approvato una mozione d’impegno all’uopo finalizzata, anche in ragione delle difficoltà economiche dell’Ente conseguenti ai tagli dettati dalla spending review.
Si riportano le parti più salienti dell’intervento del Consigliere Falciglia e del dibattito.
“Alla luce, del mancato accesso ai richiesti atti in forma documentale ed in considerazione delle relazioni fornite in aula dalla Giunta e dagli uffici in riscontro ai quesiti posti nella mozione avente per oggetto “concessione gratuita o a titolo di compensazione del patrimonio immobiliare del Comune”, non comprendendosi in maniera chiara e puntuale come siano state rispettate le procedure di evidenza pubblica, orientate a ampliare il ventaglio delle offerte dei concessionari, ne tantomeno quali strumenti siano stati identificati ed utilizzati negli anni per puntualizzare e verificare gli obiettivi della P.A. nell’espletamento e nella gestione delle concessioni, il proponente ritiene laddove i contratti di cui è oggetto la mozione fossero stati concessi in maniera difforme da quanto astrattamente delineato dalla legge poichè la conseguente fattispecie potrebbe produrre un effetto di illegittimità sollecita, ancora una volta, l’ avvio di un puntuale e circostanziato procedimento volto alla verifica di quanto paventato e se opportuno e necessario l’eventuale conseguente annullamento in autotutela dell’aggiudicazioni.
Nello specifico si ritiene che debbano essere considerate invalide tutte le concessioni che si siano formalizzate avendo omesso l’avvio delle procedure di prescritta evidenza pubblica, come del resto previsto dalle disposizioni Comunitarie contenute nei principi del Trattato dell’Unione Europea ed in quelle Nazionali, in ossequio allo spirito preordinato alla tutela degli interessi della P.A. e dei singoli concorrenti e nel rispetto dei principi fondamentali di concorrenza, imparzialità e di buon andamento.
Quanto suggerito è suffragato dalla considerazione che in diritto le norme che disciplinano il procedimento di evidenza pubblica sono volte a garantire la corretta formazione della volontà contrattuale della P.A. con la diretta conseguenza che eventuali patologie procedurali, nell’espletamento del relativo procedimento di concessione, si potrebbero concretare in una violazione di legge, determinandone la conseguente annullabilità ai sensi dell’art. 21 octies, L. 241/1990.
Alla concorrenza di quanto ipotizzato, alla doglianza di natura tecnico giuridica si assocerebbe la condanna politica degli atti consumati nella concessione a titolo gratuito o di compensazione degli immobili e delle aree di proprietà del Comune perché, dalla stipula alla gestione, non prevedendo obiettivi strategici ben definiti e misurabili nel tempo, né percorsi di verifica e/o di revoca e/o di rescissione unilaterale da parte della P.A., nel caso di mancato o parziale adempimento contrattuale da parte del concessionario, verrebbero traditi nei fatti i principi fondamentali di concorrenza, di imparzialità e di buon andamento nella gestione della cosa pubblica.
Altrettanto censurabili risulterebbero, inoltre, quei rinnovi automatici delle concessioni che si fossero sostanziate esclusivamente con la mancata disdetta da parte del Comune, alla scadenza naturale dei contratti, non suffragati, invece, dalle doverose motivazioni degli Assessori e dei Dirigenti di area competenti, sulla scorta di documentate analisi puntuali, dei certificati favorevoli risultati ottenuti ed a seguito di dettagliati controlli operati sul patrimonio pubblico immobiliare attestanti la corretta conduzione degli stessi, di cui dovrebbe esistere traccia agli atti, a tutt’oggi, benché richiesti, non prodotti dall’Amministrazione allo scrivente.
Pertanto si impegna il Segretario Generale, anche nella sua veste di direttore dei controlli interni, a volere operare il controllo successivo amministrativo, ai sensi dell’art.8 comma 3 del regolamento “disciplina sul sistema integrato dei controlli interni” ed a relazionare in aula, in Consiglio comunale, sulla scorta delle necessarie verifiche che vorrà operare sulla conformità normativa dei contratti in questione, anche in considerazione di quanto prima esposto ed in particolare sul rispetto degli standard di riferimento ed in particolare sui seguenti punti ed indicatori:
eventuali potenzialità remunerative dei concessionari
esito delle eventuali procedure competitive espletate prima della stipula dei contratti di concessione
rispetto degli obiettivi economici e di servizio prefissati dal Comune
rispetto dei crono programmi attuativi
esistenza di puntuali descrizioni del capitolato di oneri di servizio e delle singole opere da realizzare, se previste,anche nel caso di contratti a titolo di compensazione
se sono stati predisposti opportuni e necessari percorsi di verifica degli obiettivi dei servizi ottenuti a seguito di concessione e sulla gestione del patrimonio immobiliare
verifica, sulla sussistenza ed sul rispetto di tutti i presupposti e delle condizioni giuridiche
motivazioni che hanno determinato il rinnovo dei contratti
quanto previsto ai punti a-b-c-d del comma 1 dell’art. 8 del regolamento sui controlli interni approvato il 19.06.13 con deliberazione del C.C. n.47, non appena esecutivo.
Ritenuto assolutamente imprescindibile il vaglio delle circostanze sopra indicate si impegna il Segretario Comunale ad effettuare una puntuale verifica di tutti i contratti ancora vigenti di concessione gratuita o a titolo di compensazione, stipulati dal Comune di Enna, per immobili o aree comunali, assumendo ogni opportuna e necessaria decisione, laddove dovessero emergere lesioni di elementi patrimoniali o violazioni di interessi pubblici, o mancanza di senso di convenienza, anche a fronte di eventuali elargizioni di ulteriori contributi comunali per i soggetti concessionari, ovvero dovesse risultare che l’efficacia dei contratti in oggetto fosse destituita di fondamento giuridico o di senso di opportunità amministrativa.
Nell’esercizio dell’autotutela amministrativa si sollecita sin da ora, se dovesse apparire opportuno e necessario, l’ avvio di tutte le fasi tecniche giuridico-amministrative per l’annullamento dei contratti viziati, invitando al contempo il Sindaco a predisporre gli atti necessari per la stipula di eventuali nuove concessioni del patrimonio immobiliare a titolo gratuito, se ancora rispondenti al cosiddetto “auditing finanziario-contabile”, avendo cura comunque di omologare, almeno per il futuro, gli articolati delle concessioni in termini di obbligazioni e benefici, al fine di eliminare, a parità di condizioni di svantaggio storico-politico-economico, consequenziali inaccettabili e fastidiose discriminazioni tra soggetti richiedenti o potenziali concorrenti.
In ultimo, in ossequio alle prerogative di legge che ridefiniscono le nuove responsabilità del Segretario comunale, quale soggetto centrale dei controlli interni sui profili di legittimità e gestionalità, ogni ulteriore necessaria determinazione o adempimento, con impegno a relazionare in aula, auspicando, benché in atto non se ne ravvisino oggettivi indizi, che possa essere l’occasione per pubblicizzare, al Consiglio comunale ed alla cittadinanza tutta, risultati che si appartengono ad una programmazione e gestione politico-amministrativa, sapiente, diligente, efficace ed efficiente, improntata al puntuale rispetto dei principi di non discriminazione dei concessionari”.
Al termine dell’intervento i consiglieri Vetri e Dello Spedale hanno formulato le eccezioni sull’impossibilità formale di impegnare il Segretario Comunale a svolgere il suo ruolo di controllo.
Di rimando il consigliere Falciglia ha sottolineato che si è trattato di un esercizio tecnico certamente irrituale, seppure previsto come opportunità nelle leggi nazionali che ispirano la redazione dei regolamenti decentrati sui controlli, resosi necessario perchè, già dall’epoca dell’interrogazione, è stato di fatto negato l’accesso agli atti dall’Amministrazione. Così facendo era intendimento comunque del firmatario della mozione di indicare al Segretario comunale la necessità di operare gli opportuni controlli successivi amministrativi secondo le modalità previste ai sensi dell’art.8, comma 3 di tutti gli atti relativi alle concessioni gratuite, come ripreso e condiviso poi nell’intervento del consigliere Vasapollo.
Facevano seguito poi gli interventi dei consiglieri Ferrari e Scillia che sollecitavano puntuali controlli su specifici contratti, quelli dei consiglieri Gargaglione, Contino, Bruno, Cardaci e La Porta che sottolineavano l’esigenza e l’opportunità di una maggiore trasparenza e controllo delle concessioni, anche nella fase di gestione, tenuto conto anche delle difficoltà economiche dell’Ente, quello del consigliere Messina che sollecitava a “non fare di tutta un erba un fascio” ed infine quello del consigliere Incardona, che ribadendo la richiesta di atti già sollecitata anche dal consigliere Ferrari, sollecitava un nuovo dibattito d’aula al completamento dell’iter di controllo per la discussione dei risultati.
Il Segretario comunale ha comunque sottolineato l’opportunità della mozione anche in ragione dei solleciti promossi in analoga direzione dalla Corte dei Conti.
L’attenzione sollevata, già in occasione della precedente interrogazione sul medesimo ordine del giorno, sempre a firma del consigliere Falciglia, ha comunque già prodotto dei risultati, con l’avvio di alcuni controlli, che come dichiarato in aula dal Sindaco Garofalo, in corso di replica, ha avviato delle procedure di revoca di alcune concessioni.


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