Leonforte. Consiglio Comunale: la maledizione del rinvio e primo cambio di “casacca”

Leonforte. Il terzo consiglio comunale dell’Amministrazione Sinatra, svoltosi ieri pomeriggio nella sala Placido Rizzotto, si è aperto con l’imprevista lettura, eventuale rettificazione ed approvazione di una serie di verbali della precedente amministrazione . Abbandonata questa prima sono seguiti una serie di interventi prima di passare al punto all’ordine del giorno: costituzione delle commissioni consiliari permanenti di studio e consultazione.
Antonella D’Agostino (Comune Virtuoso), alla luce dell’assemblea dei disoccupati avvenuta qualche giorno fa con l’amministrazione, ha chiesto insieme ai consiglieri Smario (Grande Sud) e Vanadia (Progettare Futuro), di trovare soluzioni al riguardo, in particolare: la convocazione urgente di un consiglio comunale per discuterne approfonditamente e segnalare la situazione al Presidente della Regione e all’ assessorato preposto. Di seguito l’intervento di Salvatore Grillo (Pd) che ha ringraziato il partito per la fiducia avuta come capo gruppo ritenendo doveroso fare anche dei ringraziamenti alla precedente amministrazione, che è riuscita al di là di numerose difficoltà, a mantenere alto il nome di questa istituzione. Intanto, lo spettatore più attento avrà notato una strana composizione dei consiglieri nella sala Placido Rizzotto. L’intervento del consigliere Grillo -fatti anche i ringraziamenti e i migliori auguri al nuovo consiglio comunale – si è conclusa con l’affermazione: “Ruolo del Pd è quello di fare opposizione. Noi abbiamo il diritto, l’obbligo e il dovere di fare un’opposizione seria, credibile, costruttiva e di indirizzo. La nostra è un’opposizione nuova”.
L’attenzione del pubblico è destata con turbamento dalla dichiarazione del consigliere Cristina Romano (Grande Sud) che riguardo al proprio indirizzo politico ha affermato: “Consapevole e cosciente, di non tradire il mio elettorato che crede in me, ho inteso di prendere la decisione di far parte, in seno a questo consiglio comunale, al partito democratico. Scelta che nasce da un fatto di coscienza e di rispetto di me stessa e del mio elettorato”. Con lo sgomento ancora leggibile nell’espressione dei presenti, il presidente del consiglio comunale, Floriana Romano, ha dato lettura dello schema approntato sulla composizione delle commissioni permanenti, formulato all’unanimità dalla conferenza dei capi gruppo. E dopo una serie di vivaci interventi concernenti svariate tematiche come: riduzione dei costi della politica, trasformismo politico, doppie cariche permesse dall’attuale legge elettorale e chi più ne ha più ne metta, a rimettere in riga il consiglio è stata la proposta del consigliere Smario (Grande Sud) di votare con scrutinio segreto i componenti delle commissioni, vana dunque la conferenza dei capi gruppo. Aspra la risposta del consigliere Angelo Leonforte (Arca): “Stamattina in sede democratica tutti i gruppi rappresentati hanno deciso, democraticamente, di formare queste commissioni che non ci resta che confermare. Non vedo il motivo di andare nuovamente al voto per quarantacinque posti nelle commissioni, diventa un’assurdità, per cosa?”. Spontaneo il dissenso di tutti gli altri consiglieri comunali per i quali è stata necessaria una sospensione per decidere se andare al voto segreto nonostante l’assenza di tre consiglieri, componenti della coalizione Sinatra, che non avrebbero dunque avuto voce in capitolo. Al termine dello stesso si è deciso, su richiesta del consigliere Leonforte, di rinviare il punto all’ordine del giorno con 15 voti favorevoli e due contrari (Di Sano e Smario).


Livia D’Alotto