Piazza Armerina. Ancora guano di piccioni sui pavimenti mosaicati della Villa romana del Casale

piazza armerina bikiniPiazza Armerina. Sui danni permanenti che il guano dei piccioni potrebbe arrecare alle cromature delle tessere che compongono i pavimenti mosaicati della Villa romana del Casale oggi interviene Francesco Galati, già dirigente del settore Beni Culturali del Comune di Piazza Armerina e già componente del comitato tecnico scientifico dei Comuni italiani siti Unesco. L’argomento è già stato più volte denunciato sulla stampa dagli operatori e dalle guide del settore turistico, non essendo di certo il guano sui mosaici un bel biglietto da visita per gli oltre 300.000 turisti che ogni anno si recano nel sito e inoltre perché gli escrementi se non rimossi per tempo potrebbero provocare un deterioramento irreversibile ai mosaici da poco tempo restaurati. Galati dice: «E’ inaccettabile il perdurare di questa situazione. Si sta tentando con lungaggini burocratiche di sottovalutare un problema che deve essere risolto entro breve tempo, altrimenti l’acido corrosivo del guano dei colombi intaccherà in modo irreversibile il colore delle tessere con il consequenziale effetto di alterare le figure mosaicate apportando un danno enorme al patrimonio culturale.

Ho potuto constatare che i pavimenti della Villa romana del Casale sono attaccati giornalmente dagli escrementi dei piccioni, che hanno trovato all’interno del restaurato sito archeologico dimora abituale, imbrattando le superfici musive con varie chiazze acide, in particolare sui mosaici del Corridoio della Grande Caccia, della stanza di Ulisse e Polifemo e in alcune zone del peristilio». Galati rammenta: «La Villa del Casale dal 1997 per decisione dell’Unesco è patrimonio dell’Umanità, uno dei maggiori siti archeologici visitati in Italia, e la Sicilia, terra di eccezionale valore culturale ed artistico, ne ha fatto un fiore all’occhiello, investendo somme ingenti dei fondi europei per un radicale restauro che ha compreso anche la sostituzione della copertura in plexiglass installata su supporto metallico nel 1960 dall’arch. Minissi.

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La fama mondiale del sito dovrebbe ingenerare a chi di competenza un impegno ancora maggiore ai fini della manutenzione ordinaria. Mi rivolgo prima di tutto all’assessore regionale ai Beni Culturali Mariarita Sgarlata e poi a tutte le altre istituzioni competenti affinché la Villa possa essere dotata di restauratori, il sito Unesco è un bene che appartiene a tutti, noi piazzesi abbiamo solo il privilegio di custodirlo».

M.F.