Enna. Francesco Milano, missionario dello sport nello Zambia

Enna. Arriva questo pomeriggio ad Andola, capitale dello Zambia, Francesco Milano, il giovane istruttore di minibasket della Libertas Consolini, che ha deciso di dedicarsi per un mese a far crescere i bambini dello Zambia anche nel mondo dello sport. Francesco Milano, figlio d’arte (i suoi genitori sono insegnanti di educazione fisica, Rossana ginnasta, Michele, allenatore di basket, ha deciso di fare quest’esperienza di notevole spessore sociale e sportivo, dopo avere incontrato la dottoressa Cristina Fazzi, la quale, assieme al figlio Joseph, ha visitato il suo centro di minibasket e se ne è innamorata e subito assieme a Francesco ha elaborato un progetto che lo coinvolgesse nell’insegnamento ai bambini dello Zambia, non solo della pallacanestro ma anche di altre attività sportive. Cristina Fazzi, grazie alla collaborazione finanziaria della chiesa Mater Ecclesiae di padre Angelo Lo Presti, e di altri ennesi ha realizzato nello Zambia strutture mediche e si assistenza delle donne e dei bambini, oltre a creare piccole aziende agricole che consentono a tante famiglie di vivere discretamente. Un ruolo importante in questo progetto è stato il piccolo Joseph , che Cristina Fazzi è riuscita ad adottare, dopo tanta burocrazia, il quale si è entusiasmato nel praticare il minibasket. Francesco Milano ha accettato di buon grado questa su “missione sportiva” in un paese africano, ma anche nello Zambia ha suscitato interesse l’arrivo del giovane istruttore di basket, tanto è vero che venerdì prossimo sarà ricevuto ad Andola dal ministro delle attività giovanili ed è probabile che da questo incontro possa nascere un progetto che possa interessare non solo la zona dove opera Cristina Fazzi, ma anche in altre città del paese per espandere le attività sportive. E’ sicuramente un impegno notevole quello che va ad affrontare Francesco Milano, il quale si è portato palloni ed altre attrezzature e già sabato inizierà la sua attività di allenatore di minibasket, ma anche di istruttore nei confronti di docenti che operano nel mondo giovanile. Sicuramente un’esperienza di notevole spessore sociale, fare il missionario dello sport nel mondo africano non è sicuramente un’impresa facile.