A Barrafranca l’eterna incompiuta: diga Olivo e galleria Juculia

Diga Olivo e Galleria Juculia, tra Caltanissetta e Barrafranca, sono legate da un triste destino perché la diga Olivo aspetta da quasi quindici anni l’acqua che dovrebbe arrivare dalla galleria Juculia dove dovrebbero convergere i due torrenti Sirieri e Scioltabino dopo avere eseguito le opere di allacciamento e la galleria Juculia che sembra essere la tela di Penelope con lavori che iniziano e non finiscono mai. L’allacciamento di questi due torrenti significherebbe avere a disposizione almeno milioni di metri cubi di acqua in più nella diga Olivo e si avvicinerebbe al volume massimo autorizzato che è di circa 12 milioni di metri cubi. Spesi tanti soldi centinaia di miliardi delle vecchie lire, ma sino ad ora quella galleria non è stata ultimata. La sua situazione geologica complessa con la presenza delle cosiddette “sabbie fluenti” ha rallentato sistematicamente i lavori, ma non è stato solo questo perché i finanziamenti della Regione, ad un certo punto sono saltati. Ci sono state proteste, i lavoratori si sono chiusi all’interno della galleria, i sindacati hanno fatto il diavolo a quattro, ma non c’è stato niente da fare. Il cantiere addirittura ha subito furti da parte di disperati che volevano ricavare qualche euro. Per la esecuzione dei lavori le imprese che si sono succedute sono state tante, ma nessuna è riuscita a mettere la parola fine. L’ex consigliere Giuseppe Regalbuto che affronta sempre le imprese difficili, vedi la bonifica della miniera di Pasquasia, ha cercato di interessare il sottosegretario Giuseppe Castiglione per portare l’argomento “galleria Juculia” sul tavolo del Ministro di competenza e della regione, ma il cammino è molto difficile ed irto di difficoltà perché soldi non ce ne sono. Giuseppe Regalbuto sostiene che i finanziamenti potrebbero arrivare dai fondi Fas, ma anche questo è un cammino difficile perché reperire circa 60 milioni di euro non è una cosa facile in questo momento di crisi. L’incremento dell’acqua porterebbe dei benefici effetti per tutti e due i comprensori “Barrafranca“ con una superficie di 2345 ettari e “Braemy” con una superficie di 3440 ettari, comprensori che vengono gestiti dal Consorzio di Bonifica 6 di Enna, dove risultano in esercizio appena 415 ettari, appena il due per cento. La diga Olivo irriga terreni altamente fertili che producono olive, frutta, ortaggi che vengono venduti nei mercati regionali e che danno lavoro a centinaia di agricoltori, ma con un maggiore quantitativo di acqua si potrebbe sicuramente far crescere la produzione vedere aumentare le aziende agricole che curano i terreni. Sperare in una ripresa dei lavori nella galleria Juculia è difficile,ma Giuseppe Regalbuto non molla, non vuole mollare.