Leonforte: EAT-IN a Santa Crù esempio di civiltà

Leonforte. Le regole sono state rispettate: i partecipanti hanno portato pietanze per sé e almeno 3 persone, altri hanno moltiplicato per tre, con conseguente possibilità di assaggiare tanto e di tutto; sono state contate più di 60 pietanze tra dolce e salato. Ora, se si considera che dietro ad ogni pietanza v’è colui che l’ha cucinata e gli amici di chi l’ha cucinata e qualcuno che casualmente lo ha incontrato per strada e si è incuriosito dell’evento e ha voluto esser presente anche senza “spizziculiare”; mettiamoci pure gli appassionati di “acchianate”(numerosi, numerosissimi), ecco che fare una stima dei presenti diventa operazione matematica assai complicata. Tornando alle regole, alle pietanze hanno fatto seguito generose quantità di bicchieri, piatti, posate e tovaglioli, a nessuno dunque è mancata possibilità di cenare secondo il galateo. Di bevande non ne sono mancate: poco quelle gassate, molta acqua e buone quantità di vino e birra, queste ultime due consumate con civiltà e non prosciugate sino all’ultimo sorso. Possibile a Leonforte? Si.
Venendo agli appassionati di “acchianate”, questi si sono rivelati essere un numerosissimo popolo: giovani di tutte le età hanno sfidato a piedi la mastodontica acciottolata “acchianata” di Santa Crù carichi come gli “scecchi” di pietanze e bevande e senza lamentarsi! Possibile a Leonforte? Si.
Per i poco pratici del luogo o i forestieri non sono mancate delle guide, in compagnia delle quali, i passeggiatori hanno potuto vivere la magia di un quartiere che conserva ancora una bellezza intatta, scevra da forme di inquinamento acustico o atmosferico.
Nell’adempimento di questi primi punti del decalogo che il cittadino leonfortese ha appieno rispettato, non è mancato quello dell’ambiente. I rifiuti a cura del gruppo responsabile del progetto Environment fon new Generation, sono stati depositati nel corso della serata in appositi cassonetti differenziati, al termine della quale, sono pure stati distribuiti dei kit di sacchetti di plastica per la raccolta differenziata, a dimostrazione del fatto che la civiltà e il rispetto dell’ambiente valgono per l’ambiente pubblico quanto per il privato. EAT-IN si è rivelato anche un evento a costo zero e impatto zero, con tutto quel ben di Dio c’erano scarse possibilità che ci fossero degli avanzi e quel che è rimasto è stato debitamente riportato a casa. Sullo sfondo di tanta bellezza culinaria, non sono mancati lunghi momenti di divertimento e di incontri tra chi si conosceva e chi ancora non si conosceva. Solo una regola è stata trasgredita, non ci si è coperti abbastanza come indicato nel decalogo per precauzione. Non ce n’è stato bisogno, la serata si è mantenuta mite e piacevole come non accadeva da giorni nel territorio.
Dunque, come dimenticare questa prima esperienza sicula enogastrocivica tenutasi lo scorso sabato nel piazzale antistante la Chiesa di S. Croce.
Gli effetti, oltre che nella “panza”, perdureranno anche nello sviluppo degli stimoli ricevuti dagli organizzatori nel corso della serata da parte di numerosi cittadini propositivi che per questa occasione si sono riappropriati di uno spaccato del centro storico potendo visitare pure la Chiesa e degustando in compagnia prodotti tipici ed esperimenti culinari.

L’EAT-IN enogastrocivico (manifestazione ideata originariamente a San Francisco nel 2008 da membri di Slow Food rete giovane) a cura degli “astronautini” e della pagina facebook ‘Leonvorte’, patrocinata da premiate realtà agroalimentari locali (Az. Agr. Agrirape, Tenuta Vinicola Monte Gorna) e dal Comune di Leonforte e realizzata con la collaborazione della Condotta Slow Food di Enna; ha potuto contare sull’ingente contributo creativo di numerose persone, ma non se ne faranno i nomi, né si punterà il dito su chi ha fatto cosa o chi ha fatto di più.
Si lascerà piuttosto intatta “l’idea” grazie alla quale è stato possibile l’incontro tra l’uomo e il territorio.

 Livia D’Alotto