Piazza Armerina. Suoni del Mediterraneo in piazza Martiri d’Ungheria tra ritmi e versi

Piazza Armerina. Ritmi e versi sono stati i protagonisti delle due serate conclusive del percorso storico-artistico “Raccòntan…Do…Mi” progetto attuato dall’Associazione Moysikos di Piazza Armerina con il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana. Lo scorso weekend in piazza Martiri d’Ungheria è stato possibile rivivere le antiche atmosfere delle corti normanne prima e di quelle sveve poi. La Nica Banda di Ruggiero Mascellino ha proposto, al numeroso e attento pubblico, un repertorio nel quale sono stati rievocati i suoni del Mediterraneo, in un percorso di ricerca in cui la tradizione musicale siciliana lasciava il posto ai suoni arabi o yiddish per poi ritrovare nuovamente la strada della Sicilia. Un elisir alchemico, quindi, fatto di originalità timbriche ed eleganza compositiva. Il concerto della Nica Banda, composta da Ruggiero Mascellino, Giovanni Mattaliano, Massimo Patti, Giovanni Apprendi, è stato preceduto dalla recitazione di versi in gallo-italico, lingua di origine aleramica e quindi legata alla discesa normanna degli esordi, del poeta piazzese Lucia Todaro e di versi, recitati in italiano, siciliano e arabo, dei poeti arabi di Sicilia IbnHamdîs, Abd Al-Rahmân, Alî Al- Billanûbî, i quali, esuli al tempo della dominazione normanna, esaltavano l’amore e rievocavano, in una struggente nostalgia, l’Isola, amata e ricordata quale propria terra. “Siamo soddisfatti del riscontro avuto per le manifestazioni proposte – ha detto Nuccia Maugeri presidente dell’associazione Moysikos – desideravamo che una parte della storia di Sicilia, nota purtroppo a pochi poiché assente nei libri di scuola, potesse essere fruibile non solo nell’accezione classica (storia di personaggi, luoghi e avvenimenti) ma anche attraverso la riproposizione di atmosfere dettate dall’arte”. Il progetto della Moysikos hanno avuto il loro esordio il 13 agosto con la mostra pittorica “Orme” corredata dalle tavole storiche “I guerrieri venuti dal Nord”.
“E’ come se avessimo vissuto uno spaccato di un tempo – ha continuato Nuccia Maugeri – e quel tempo, però, ha sfaccettature simili al nostro. Lo spettacolo di domenica 25 agosto “Suoni, eco della Terra”, ad esempio, se da un lato ha riproposto la multietnia presente nelle corti normanne e soprattutto sotto il regno di Federico II, dall’altro ha chiaramente tracciato le problematiche odierne di integrazione per tutti coloro che dall’Africa approdano nella nostra terra”. Anche la scelta del luogo dove effettuare i due concerti e riproporre la mostra – ha concluso Noemi Marzullo, vicepresidente dell’associazione – non è stata casuale. In piazza Martiri d’Ungheria, infatti, sono presenti le tracce originarie della chiesa di Santa Maria del Padre Santo (Teatini) e dell’omonima Torre che dell’epoca normanna sono chiara testimonianza”.
Mar. Fur.