Enna. Confraternita di Sant’Anna

La costituenda confraternita di sant’Anna, ha smosso i suoi prim

La Confraternita di Sant’Anna, muove i suoi primi passi nel 1985, quando un gruppo di laici si aggrega sotto la guida dell’allora parroco della Parrocchia di S.Anna in Enna Bassa, don Lorenzo Rizzo. Esistono tracce di documenti presso la parrocchia che attestano il tentativo di costituzione di una confraternita con tanto di statuto e regolamento che seppur approvato dalle autorità ecclesiastiche rimase fermo negli archivi parrocchiali, anche se in quegli anni, a memoria d’uomo, si racconta della presenza di confrati, con indosso una mantiglia di colore marrone, durante una processione per la festa di S. Anna.

confrate-enna-s-annaNel 2001, con la nomina del nuovo parroco, don Franco Greco, la parrocchia riprese vitalità nelle sue attività, ridando alla Festa in onore di Sant’Anna quel lustro che ormai da tempo si era perso. Alle tante iniziative apportate da don Franco, si aggiunse il proposito di creare un organismo capace di gestire la festa e dopo un accurata riflessione, vagliata dal Vescovo, sua Ecc. Mons. Michele Pennisi, e avallata dal Consiglio Pastorale Parrocchiale, don Franco trova lo stimolo per costituire la nuova confraternita di Sant’Anna, coinvolgendo i laici che di fatto lo collaborano nell’attività parrocchiale; si giunge così all’atto di costituzione della Confraternita avvenuto il 15 marzo 2011 in un’assemblea formata da venticinque confrati che approvano lo statuto della stessa. L’atto costituente viene accolto dal Vescovo il 19 Marzo 2011 in occasione della solennità della Festa di San Giuseppe, e il 30 marzo 2011 l’Assemblea del Collegio dei Rettori delle Confraternite di Enna con propria delibera riconosce ufficialmente la Confraternita ammettendola al proprio organismo.

La Confraternita, oltre ad incrementare e divulgare la devozione a Sant’Anna, “Mater Matris Dei” (Madre della Madre di Dio), ha nei suoi scopi quello di favorire, fra i confrati, la vocazione universale alla santità, così come viene ricordato dalla Costituzione Conciliare della “Gaudium et Spes”, attraverso la frequenza ai Sacramenti, l’ascolto orante della Scrittura, la celebrazione della Liturgia delle Ore, e le opere di carità nei confronti dei bisognosi, specialmente nei confronti di quei fratelli e sorelle che vivono la loro anzianità nella solitudine.