Soppressione Tribunale. Solidarietà al popolo di Nicosia della Confcommercio

Enna. Continua lo stato di agitazione del popolo di Nicosia che tenta disperatamente di salvare il suo tribunale. Da giovedì mattina una folta delegazione di cittadini, commercianti, politici presidiano davanti il Palazzo di Giustizia di Enna per chiedere al Presidente del Tribunale ennese una proroga che potrebbe riaccendere le speranze di salvare la struttura nicosiana. Al comitato di protesta partecipa attivamente Confcommercio Nicosia che non ha intenzione di arrendersi e di abbassare la guardia: «Perdere il Tribunale significherebbe infliggere un colpo mortale alla già precaria situazione economica di Nicosia – sostiene Salvatore Catania, vice Presidente Vicario di Confcommercio provinciale – Non possiamo permettere che una decisione miope presa dalle alte sfere della politica romana, inconsapevole e indifferente delle esigenze di una comunità complessa come quella nostra, decreti la fine delle nostre speranze di ripresa economica e segni il destino dei nostri figli. Tutto ciò che ruota attorno al Tribunale di Nicosia – continua Salvatore Catania – ha consentito negli anni di arginare una crisi economica devastante che ha corroso la resistenza delle nostre aziende. Chiudere il Tribunale e smantellare l’indotto che ruota attorno significherebbe dare il colpo di grazia, costringere decine di attività commerciali e artigianali a chiudere i battenti e fare precipitare nella disperazione l’economia di Nicosia e dei paesi del corollario. È per impedire questi scenari catastrofici che lotteremo con tutte le nostre forze affinchè venga salvaguardato il futuro della Città di Nicosia e dei nostri figli. In una realtà già depressa come la nostra, è incredibile come la politica, anziché ricercare nuove e stimolanti iniziative per cercare di incentivare lo sviluppo, metta in atto azioni devastanti che otterranno l’unico effetto di necrotizzare la nostra economia. Confcommercio continuerà a lottare al fianco dei politici e della gente di Nicosia e dell’area nebrodiana affinchè si possa sentire forte la voce disperata dei commercianti e degli artigiani spaventati dalle nefaste conseguenze che potrebbero scaturire da un provvedimento che si rivelerebbe come una vera iattura destinata a strangolare la speranza per il futuro. Non ci arrenderemo mai – conclude Salvatore Catania – e continueremo a protestare davanti al Tribunale di Enna perché non siamo disposti a delegare ad altri il nostro destino e siamo pronti a tutto pur di impedire a qualcuno di incidere sulla nostra pelle la parola fine».