Piazza Armerina si dovrà assumere gli oneri che le derivano per il 10 per cento dell’Ato Rifiuti ennese

Enna. Convocata dal commissario straordinario della Provincia, Salvatore Caccamo, è stata convocata l’assemblea dei sindaci con la prevista assenza di Piazza Armerina, che è passata alla SRR di Caltanissetta 2, nella speranza di fare il primo passo verso la sua posizione di capofila in un possibile Libero Consorzio di Comuni. Questo distacco ha creato non pochi problemi perché Piazza Armerina, e lo dicono i 19 sindaci dei comuni ennesi, dovrà assumersi l’onere dei debiti ed anche del personale e dei mezzi, che attualmente si trovano in carico all’Ato Enna-Euno. I sindaci sono decisi a non costituire la nuova società se prima Piazza Armerina non si assume gli oneri che le derivano dall’avere fatto parte, per il 10 per cento, dell’Ato Rifiuti ennese. Probabilmente questa questione finirà in tribunale e qui ci sono parecchie colpe da parte del Dipartimento regionale dei rifiuti, che non ha mai agito con chiarezza, che non ha detto al comune di Piazza Armerina quali sarebbe stati i suoi compiti dopo essersi trasferita con Cl2. Il consiglio comunale del capoluogo, recentemente riunitosi sulla questione della nuova società, ha detto chiaro e tondo che l’argomento Piazza Armerina potrebbe finire in tribunale. Probabile che l’assemblea di mercoledì non riesca a trovare una soluzione comune e venga rinviata ad altra data, in attesa che si conoscano le decisioni del Dipartimento regionale rifiuti, che dovrà pur dare una risposta sia sul piano economico che sul piano organizzativo. La situazione è molto delicata perché ci sono sta stabilire le quote di partecipazione di ogni singolo comune, c’è da modificare lo statuto, ci sono da fare parecchie cose prima di decidere la costituzione della nuova società, che andrà a sostituire l’Ato Rifiuti, che è vissuto per tanti anni in mezzo alle difficoltà, alle proteste, ai ricorsi sull’entità delle bollette. Ovviamente tutti si augurino che la vita della nuova società di rifiuti sia sicuramente meglio attrezzate di quella che ha fatto penare non solo i cittadini, ma anche il personale e i componenti l’assemblea.