Enna. Consiglieri e deputati contro soppressione province, ma servono atti concreti

Enna. Ha ricevuto aspre critiche così come ci si attendeva, la soppressione delle province voluta da Crocetta. A scagliarsi contro è stato il consiglio comunale aperto ai deputati regionali e alle organizzazioni sindacali. Quasi quattro ore di interventi che hanno messo in luce come la provincia ennese più di altre rischia di patire questa riforma.
No deciso dei consiglieri comunali alla soppressione della provincia poiché non è la madre di tutti i mali. Un pensiero precisato anche dal presidente dell’università, Cataldo Salerno: “Credo che gli sprechi ai danni delle finanze pubbliche siano avvenuti nelle Regioni. L’università sarà da supporto, abbiamo l’autorevolezza e difenderemo il territorio con le argomentazioni”.
Alloro, Lantieri e Venturino più volte sono stati sollecitati ad essere parte attiva presso la Regione a difesa del territorio. Molto pragmatica e concreta nel suo intervento è stata l’on. Luisa Lantieri che ha richiamato Enna ad essere parte attiva nel processo di costituzione dei Liberi Consorzi: “Il Governo Crocetta è ottimista, ma i fatti sono ben altri. Adesso Enna deve essere in contatto con tutti e far capire di poter essere capofila”. L’on. Lantieri è stata molto chiara nel dire che “serve sinergia tra noi, l’essere uno contro l’altro non porta a nulla e mentre noi litighiamo il territorio muore”. Dall’on. Mario Alloro è arrivata la bocciatura a Crocetta e ad una legge “che fa una scelta ben precisa, depotenziare le aree interne a favore delle aree metropolitane a cui Crocetta riconosce molte competenze a discapito dei Consorzi. Per risparmiare – prosegue Alloro – non si eliminano le funzioni”; il deputato del Pd si è detto fiducioso sugli stipendi ai dipendenti provinciali, riconoscendo poi la necessità di approfondimenti politici e culturali. Chi inizialmente ha dato parere positivo alla riforma di Crocetta era stato Antonio Venturino che oggi dice di “non avere paura a parlare di una riforma che si doveva fare, semmai dobbiamo prepararci a recepire bene la riforma e a dialogare con un territorio che sarà diverso. Sono fiducioso sul fatto che alla fine si farà una riforma seria”.
Per Massimo Greco, componente del consiglio di saggi che discute della riforma, “si deve essere consapevoli che è partito un percorso di cambiamento” e non ha fatto mancare una stilettata: “Nella cabina di regia si è coinvolta l’università e non il capoluogo perché quest’ultimo non può avere una leadership a causa di diverse vicende che hanno creato non poche critiche”.
Dal Commissario straordinario della Provincia, Salvatore Caccamo, è uscita fuori tutta la difficoltà a recepire quelle somme che garantiscono la certezza dei servizi e degli stipendi ai dipendenti.
Per il sindaco Paolo Garofalo l’abolizione della provincia è una conseguenza alla richiesta populistica. Il sindaco ha ricordato con quali difficoltà si opera nei comuni e dicendosi certo che si deve ripartire dalla province ha aggiunto: “Con la soppressione delle province è a rischio la democrazia. Se le autonomie locali fossero state coinvolte molti danni non ci sarebbero stati”.
Di sfida per Enna affinchè resti capofila ha parlato il consigliere Scillia, mentre Gargaglione ha espresso preoccupazione su una possibile scomparsa prematura della provincia di Enna, ma sui tagli al territorio ennese ha denunciato un “Governo regionale stravagante e di un’Assemblea distratta”. Non ha usato mezzi termini il consigliere Cardaci che ha anche proposta l’istituzione di un’area metropolitana interna: “Tocca a noi fare una proposta pratica ed immediata mettendo da parte le rivalità e collaborando con tutti. Se non inquadrati in posizioni diverse, i Consorzi saranno scatoloni vuoti”. Preoccupazione è stata espressa da Salamone: “Chi garantirà gli stessi servizi? Faremo le barricate nel caso in cui a dicembre ci diranno che non sono pronti”; Incardona, infine, ha parlato di scoop televisivo di Crocetta ed ha invocato un intervento legislativo serio.

La proposta dei consiglieri comunali
Dal consiglio comunale straordinario sono emersi alcuni importanti elementi sul futuro del territorio che innanzitutto deve superare le divisioni e fare sinergia. In tal senso il consigliere Cardaci ha presentato una proposta autorevole oltre che ambiziosa: un’area metropolitana interna con Enna al centro.
“Già possediamo una centralità di rete, siamo lo snodo consistente di una serie di infrastrutture che possiamo sfruttare a nostro favore” ha detto Dario Cardaci entrando nel dettaglio: “Penso alla Nord-Sud, agli invasi, elettrodotto, l’alta velocità ferroviaria con Enna al centro del progetto di ristrutturazione, il gasdotto Algeria-Italia con il centro di pompaggio a Dittaino o l’università e ben presto il Centro di riabilitazione di Pergusa che sarà tra i migliori del meridione”.
Si tratta di servizi e strutture che Enna può e deve sfruttare a suo favore perché, ha osservato Cardaci, “rispetto ad altri capoluoghi di provincia, Enna è quello che potrebbe offrire migliori servizi. Se riusciamo a metterci nelle condizioni di offrire servizi di primo livello, allora saremo nelle condizioni di poter fare la voce grossa, ma servirà un gran lavoro”.
Quella enunciata da Cardaci, ma largamente condivisa dal consiglio comunale ennese, è una proposta lungimirante che vale la pena provare a seguire, ma sarà che si inizi a lavorare sin da subito a questo progetto.

Il grido delle organizzazioni sindacali
È stato un appello accorato quello che i rappresentanti sindacali hanno rivolto ai deputati regionali.
Il Segretario generale della Cisl FP, Gianfranco Di Maria, ha sostenuto che “la legge sui Liberi Consorzi è un contenitore vuoto”, mentre ha espresso ai deputati e ai consiglieri la sua preoccupazione sul futuro dei dipendenti “che rischiano il licenziamento se la Provincia non farà il bilancio. Con la scomparsa della Provincia, Enna rischia di morire con la perdita di centinaia di posti di lavoro”. Per Giuseppe Adamo della Uil “il problema economico-finanziario va risolto nell’immediato. Il territorio ha la necessità di recuperare un progetto delle aree interne”. Adamo, dicendosi stanco dei continui commissariamenti subiti in provincia, ha quindi mosso una critica alla politica locale: “Altri hanno una progettualità e questo è mancato alla politica ennese. Dobbiamo essere più uniti e lavorare verso un unico obiettivo a difesa del territorio ennese”.
A seguire i lavori del consiglio comunale anche Giovanni La Valle della Cgil. “È una giornata storica perché unisce tante parti per cui dobbiamo cogliere l’occasione per risolvere i problemi e fare uno sforzo per garantire la certezza del lavoro ai dipendenti e le funzioni della Provincia”.


In merito il Consigliere comunale Bigio Scillia ha fatto pervenire la seguente nota:
“Di soppressione delle province si parla ormai da diversi anni ma negli ultimi mesi, a seguito delle ormai consolidate scelte regionali, il dibattito si è fatto più incalzante. Oggi il consiglio Comunale al cospetto di tutte le delegazioni sindacali e delle autorità politiche regionali e nazionali che rappresentano il territorio di Enna ha affrontato la delicata tematica. Il mio contributo all’argomento vuole avere una connotazione realista e operativa, di preparazione a quella che sarà la nuova materia legislativa in tema di liberi consorzi, perché è chiaro che Enna corre il rischio di non essere a capo di nessun consorzio. Ai fini della modifica legislativa il requisito demografico non sarà certamente l’unico che verrà preso in considerazione ma è quello che più ci mette in allarme e rispetto al quale non possiamo farci trovare impreparati. La cabina di Regia può essere un importantissimo strumento ma deve avere un ruolo operativo, deve anticipare i tempi. Ad oggi è possibile estendere il territorio di Enna, accorpando comuni limitrofi che attualmente appartengono a Messina, Catania e Palermo. L’art 133 della Costituzione prevede uno specifico iter per il passaggio di un Comune da una Provincia o Consorzio di Comuni che dir si voglia ad un’altra. Bisogna quindi costruire un piano programmatico che individui i comuni che potrebbero avere interesse ad un possibile accorpamento al territorio di Enna, mettendo in risalto le ragioni di convenienza automatiche e proponendo ulteriori incentivi; quindi adottare gli strumenti adeguati, necessari e previsti dalla legge per consentire l’adesione dei Comuni favorevoli al mutamento di circoscrizione. E’ necessaria, infatti, una delibera del Consiglio Comunale per decidere l’annessione ad altra provincia e un disegno di legge per determinarne la effettività del passaggio. Non si pensi che questo iter possa essere vanificato dalla legge che verrà varata in quanto è previsto da una legislazione di rango superiore che il testo della nuova legge non potrà annullare.
Se facciamo questo allora avremo giocato bene la nostra partita, ma se rimandiamo tutto a dopo la riforma sono certo che sarà più facile svenderci al miglior offerente piuttosto che continuare a mantenere la centralità e i privilegi del capoluogo di provincia che uomini e anni ormai troppo lontani dal presente conquistarono”.