Troina. “I Nebrodi: risorsa economica del territorio e patrimonio dell’umanità”

Troina.  “I Nebrodi: risorsa economica del territorio e patrimonio dell’umanità” è stato il tema del convegno organizzato dal comune, in occasione del 50° anniversario dell’istituzione dell’azienda speciale silvo-pastorale, e coordinato dal giornalista Silvano Privitera. Il sindaco Fabio Venezia, nel rivolgere i saluti agli intervenuti, ha messo in risalto il ruolo  che potranno avere i Nebrodi nel progetto di sviluppo sostenibile che in comune di Troina intende perseguire con gli altri comuni nebrodensi. Giuseppe Giaimi, dirigente dell’azienda foreste demaniali, ha detto che i Nebrodi, dal punto di vista scientifico, sono di straordinaria importanza perché dalla costa del mare fino alle cime dei monti si passa attraverso la successione continua di tutte le fasi forestali e per la presenza di acqua che si concretizza in laghetti che si trovano a quota 1800 metri sul livello del mare. Franco Amata, docente di storia dell’agricoltura, ha parlato dello stretto rapporto fra Troina e i boschi dei Nebrodi su cui i troinesi hanno esercitato i diritti di uso civico nel corso della storia. Oltre a quello economico c’è anche l’aspetto laico devozionale nel rapporto dei troinesi con i boschi, che si coglie nei pellegrinaggi votivi in onore di san Silvestro: si riverisce il santo patrono del paese e  nello stesso tempo si ringrazia il bosco. Paolo Giansiracusa, docente di storia dell’arte, ha messo in risalto il bisogno di far capire a un esperto di emergenze che il territorio dei Nebrodi con i suoi 24 comuni costituisce un patrimonio naturalistico e culturale meritevole di essere inserito nella lista dell’Unesco del patrimonio mondiale dell’umanità perché, dal punto di vista storico-artistico, è un museo all’aperto.

Basilio Arona, storico delle tradizioni locali, ha messo in risalto le caratteristiche dei pellegrinaggi che si svolgono sui Nebrodi e i segni lasciati sulle tradizioni religiose polari nebrodensi dal monachesimo italo-greco, che ha prodotto 4 santi: Silvestro, Lorenzo, Cono e Nicolò Politi.  I Nebrodi possono diventare una meta del turismo religioso. Ha chiuso il convegno l’ambasciatore e delegato permanente di Malta presso l’Unesco, Raymond Bondin, che ha parlato delle caratteristiche che deve avere un sito per candidarsi all’inserimento nella lista: l’autenticità, l’integrità e l‘esprit de lieue (lo spirito del luogo). Bondin ha aggiunto che la candidatura è più convincente, e quindi ha maggiori probabilità di superare l’esame al quale la sottopone l’Unesco, se i soggetti che la propongono ci credono seriamente.  “Qui c’è una foresta, che è nello stesso tempo un parco naturale e un paesaggio culturale, con la quale i paesi nebrodensi sono in vivo contatto”, ha dichiarato Bondin. Troina, che ha inoltre ha una storia millenaria da raccontare, è legata alla storia dei normanni in Sicilia. Nella lista del patrimonio mondiale dell’umanità il periodo normanno non è rappresentato adeguatamente. Concludendo il suo intervento, Bondin ha detto: “Siamo ancora all’inizio del percorso, che è molto lungo, da intraprendere per l’inserimento dei Nebrodi nella World Heritage List dell’Unesco, ma sono convinto che i Nebrodi siano un buon candidato”.