Nicosia. Maria Giovanna Scancarello prende il posto dell’assessore Enza Tomasi

Nicosia. Che le dimissioni da assessore di Enza Tomasi, “dimessa via Sms” dal sindaco Sergio Malfitano, fossero destinate ad avere strascichi politici era prevedibile. Ma la decisione di Malfitano di nominare il sostituto dalla Tomasi senza consultare la coalizione e, in particolare la “Lista Malfitano” che aveva espresso la Tomasi, ha provocato la reazione del gruppo consiliare che pure, all’indomani delle dimissioni della Tomasi aveva deciso di evitare una alzata di toni e la conseguente spaccatura nella maggioranza. Ieri sera però, in consiglio comunale il gruppo della Lista Malfitano, ha preso una posizione ben precisa con le dichiarazioni dei consiglieri. Il capogruppo Salvatore Pidone ed il consigliere Nino Mancuso Fuoco, hanno dichiarato da avere aderito ad “Articolo 4” il movimento politico fondato lo scorso giugno da Lino Leanza. Il consigliere Mario Di Pasquale del movimento civico si è dichiarato indipendente, come aveva fatto già Enza Tomasi, che se non è più in giunta, rimane consigliere comunale. Tecnicamente a questo punto la “Lista Malfitano” non ha più una rappresentanza in consiglio comunale, ma soprattutto i consiglieri che ne facevano parte hanno tutti dichiarato che voteranno di volta in volta secondo coscienza e secondo gli interessi della città e dei cittadini, dei quali sono i rappresentanti. Non ci sono state al momento dichiarazioni dell’Udc, altro partito della coalizione di Malfitano che ha in consiglio il capogruppo Antonio Mancuso e Carmelo Amoruso che è anche vicesindaco e quindi ha una rappresentanza forte in giunta, né di Grande Sud che si era presentato con lista unica insieme al movimento civico il cui esponente Andrea Farinella ha sempre sottolineato l’appartenenza politica. A Grande Sud poco dopo le elezioni del maggio 2012, ha aderito il consigliere Graziella Trovato eletta nella Lista Malfitano. Il sindaco a questo punto perde l’appoggio incondizionato della metà dei consiglieri della sua maggioranza in Aula, con 4 su 8 che annunciano voto “secondo coscienza” e quindi non più incondizionato secondo le indicazioni dell’amministrazione. Malfitano comunque potrebbe avere gettato le basi per un allargamento della maggioranza anche prima del Sms alla Tomasi. Agli osservatori più attenti non è sfuggito un voto “con Malfitano” espresso due sere prima da un consigliere del Pdl, partito del quale molti considerano espressione Maria Giovanna Scancarello, nominata al posto della Tomasi senza preventiva consultazione con la coalizione.

Enza Tomasi è il terzo assessore della giunta Malfitano che si dimette. Lo ha fatto dopo il famigerato sms del sindaco che le annunciava la revoca delle deleghe. Una revoca che lei non ha atteso venisse formalizzata. «Non mi aspettavo quel messaggio. Mi sarei aspettata che il sindaco mi chiamasse e mi dicesse che non ero più gradita in giunta o che chiarisse cosa del mio operato non condivideva».
Cosa è accaduto nei giorni precedenti?
«Era in corso la protesta per il tribunale alla quale ho partecipato. Il messaggio è arrivato il 16 settembre mentre con il vicesindaco rappresentavamo il Comune ad una processione a Santo Stefano di Camastra. Dopo era previsto un incontro con il presidente della Regione Crocetta per discutere del tribunale. Il sindaco non c’era e c’eravamo io ed il vicesindaco. È anche vero che i rapporti erano tesi da qualche tempo perché io ho sempre detto ciò che penso».
Ma i contrasti sono sorti sulle manifestazioni per il tribunale?
«Non ho rispettato i diktat del sindaco, partecipando a manifestazioni alle quali secondo lui non dovevamo essere presenti. Io sono una persona libera e faccio sempre quello in cui credo e io, a questa cosa, ci credevo e continuo a crederci, Se c’è uno spiraglio, bisogna fare tutti i tentativi di salvare il tribunale. Forse c’è stata qualche passerella politica ma questo non deve incidere sul senso di unità quando si deve difendere un diritto. Tutti gli sforzi erano indirizzati alla soluzione del problema ed è questo ciò che conta. Ha partecipato da cittadina libera e da consigliere comunale che non ha mai parlato per conto del sindaco o dell’amministrazione».
Quali obiettivi raggiunti da assessore?
«Abbiamo sbloccato i fondi fermi dal 2002 e dal 2006 e cercato di fare ordine al servizio sociale. Le borse lavoro per dare sollievo a qualche famiglia in difficoltà. Siamo riusciti a sbloccare una premialità da 25 mila euro per il distretto D-23 con altre 8 famiglie che riusciranno ad avere qualcosa. Il mio ultimo atto sono stati altri tre progetti per i giovani, pagando personalmente chi li ha fatti».